Le truffe in vacanza sono sempre in agguato. Oltre a quelle che riguardano il viaggio, un pacchetto vacanza etc., non è raro che si venga raggirati dal ristorante nel quale si è deciso di consumare un pasto.
Conti esorbitanti, listini modificati a seconda della provenienza geografica del turista, pesce surgelato venduto come fresco…
Truffe nei ristoranti: come evitare i raggiri, consigli pratici.
Ma un modo per difendersi da questi raggiri c’è.
L’Adiconsum ha stilato un vero e proprio decalogo del turista, affinché egli appunto possa evitare raggiri e truffe.
- Il ristoratore ha l’obbligo di esporre il menù con i relativi prezzi delle singole portate. Prima di entrare nel locale è bene, quindi, accertarsi dei reali costi
- Chiedere sempre il menù, anche quando il ristoratore non lo consegna e fa offerte verbali dei piatti del giorno
- Verificare che ogni singola portata e offerta nel menù abbiano accanto i relativi prezzi
- Servizio, coperto, pane o altri costi aggiuntivi possono essere decisi liberamente dal ristoratore, però devono essere riportati nel menù in modo che il cliente sia consapevole del costo dell’intero pasto
- Prestare attenzione ai cibi surgelati, che devono essere sempre indicati sul menù: come indicazione è sufficiente anche un asterisco, seguito dalla dicitura “prodotto surgelato”
- Verificare i costi del vino, i cui ricarichi possono essere davvero “salati”; se si vuole scegliere un vino “impegnativo” è bene farsi consegnare la “Carta dei vini” per consultarne il prezzo
- A fine pasto bisogna richiedere sempre la ricevuta fiscale (consegnarla è un obbligo da parte del ristoratore) e verificare se i prezzi in essa contenuti corrispondono a quelli riportati nel menù, compresi eventuali costi riferiti a servizio, coperto, pane, ecc. Se si richiede la fattura, anziché la ricevuta fiscale, è illegale l’eventuale aggiunta dell’Iva, poiché quest’ultima s’intende già compresa nei prezzi indicati in listino
- Conservare sempre la ricevuta fiscale, prova tangibile di eventuali raggiri
- In caso di contestazione della ricevuta, chiamare i vigili urbani
- La mancia non è mai obbligatoria
Inoltre, il ristoratore è responsabile degli oggetti lasciati in custodia dal cliente e ne risponde in caso di furto. Non è invece responsabile se l’oggetto non gli è stato consegnato (per esempio il cellulare poggiato sul tavolo). E ancora, il ristoratore non può rifiutare la consumazione di una sola portata e pretendere il prezzo di un intero pasto.
Eventuali prezzi aumentati per ricorrenze particolari (Ferragosto, Capodanno etc.) sono consentiti, purché siano chiaramente indicati nel listino o nel menu.
L‘ordinazione suggella il vincolo contrattuale tra cliente e ristoratore, pertanto il cliente può andarsene senza pagare nulla prima di tale momento, ma dopo è obbligato al pagamento.
I ristoratori devono adibire ai non fumatori uno o più locali di superficie prevalente, rispetto alla superficie complessiva dell’esercizio, ma non sono obbligati a destinare spazi attrezzati ai fumatori.