Vasco Rossi sposa Laura per darle gli stessi diritti dei suoi figli.
Chi l’avrebbe mai detto che proprio lui convolasse a nozze?
E invece il cantautore rock, Vasco Rossi, ha sposato ieri la sua compagna, lo ha fatto con un rito civile privatissimo nella sala Giunta del comune di Zocca, città natale del Blasco. Dopo ben 25 anni di fidanzamento, Laura Schmidt è diventata la moglie di Vasco.
Ma per i neo sposi non è stata una festa, piuttosto solo una “faccenda burocratica”.
Vasco, che ha fatto sognare milioni di generazioni con le sue canzoni, è entrato in comune con il suo look abituale: camicia bianca aperta a metà, pantalone scuro e marsupio.
La sua Laura invece indossava un abito nero, lungo fin sotto al ginocchio, con un pizzo nero per chiudere la scollatura.
E come vincitore del Vanity Social Award, che testimonia l’amore di Vasco per i suoi 3 milioni di fan con cui dialoga spesso su Facebook, il rocker non poteva che esprimere le sue prime impressioni sul matrimonio con un video caricato sul proprio profilo:
“Anche questa è andata” dice Vasco, che si è sposato solo ed unicamente per poter dare alla compagna di una vita, Laura, gli stessi diritti di cui godono i 3 figli del cantante.
Per Vasco l’amore va oltre, non serve firmare dei fogli per essere legati, e la sua unione con Laura, che dura da ben 25 anni, lo dimostra:
“Non ho cambiato idea sul matrimonio. Sono sempre convinto che un rapporto non deve essere un legame o un obbligo – spiega Vasco – Ma la burocrazia e le leggi non riconoscono gli stessi diritti a una donna che vive con te da 25 anni se non è sposata. Laura non ha mai chiesto niente, sono io che ho deciso di regolarizzare il rapporto e farle avere legalmente i diritti che merita”.
E se non è amore questo!
E a chi pensa che Vasco abbia messo la testa a posto o che si sia spento il suo spirito ribelle e si sposi a sessant’anni suonati, io mi sento di dire: “Avete mai provato l’amore vero?”
Questo lo è! E Vasco, con questo gesto, ha voluto dimostrarlo, dando importanza alla donna della sua vita, Laura.