Caterina Balivo è diventata Mamma!
Il bambino della nota conduttrice televisiva è nato col terremoto – il settimanale Nuovo (numero 21 – 14 giugno 2012) riporta una dichiarazione molto sensibile e toccante della Balivo: <<Si sentivano le scosse – ha dichiarato Caterina – ed io e la puericultrice dicevamo: “Che cosa strana, sta nascendo una vita e chi sa se altre si salveranno”>>.
“Nuovo” immortala anche la neo mamma che nelle foto appare bellissima e assolutamente dedita al suo bambino.
Durante la gravidanza la Balivo non si è particolarmente esposta vivendo con intimità e riserbo la dolce attesa.
Ieri navigando in rete ho fatto capolino nel suo blog. Lì l’ho vista raggiante in un abito da sera magnifico.
Lo scorso 7 giugno, a soli 9 giorni dal parto, si è mostrata in versione serata di gala per la sua prima uscita in pubblico da mamma ma donna, ovvero da sola senza né pancia né bebé.
Caterina Balivo, ha partecipato all’edizione 2012 di “Convivio”, l’evento dedicato alla raccolta fondi per la lotta contro all’Aids. Nobilissimo l’intento e lodevole la partecipazione.
Da mamma mi sono soffermata sull’immagine di questa donna così bella, radiosa ed “emancipata” immediatamente dopo il parto; ho riflettuto su più e diversi aspetti della maternità e, senza ipocrisia, ammetto che non poche domande sono rimaste sospese nel mio cuore come nella mia mente. Dentro di me è in corso una controversa riflessione in bilico tra emozioni e razionali visioni della realtà!
Vorrei condividere le mie riflessioni e portarle all’attenzione di chi come me è mamma.
Prima di esporre le domande che mi sono posta leggendo il blog della Balivo, voglio sottolineare che le mie sono solo considerazioni, espressioni di personali, modeste e certamente piccole idee da mamma comune. Non intendo muovere nessuna critica nè esprimere alcuna opinione, il mio scopo è solo promuovere un confronto.
Mi sono chiesta:
- Esiste un “momento oggettivamente giusto per allontanarsi per la prima volta dal neonato”? Nove giorni non sono veramente pochi per lasciare un bambino piccolissimo alle cure altrui, eventualmente togliendogli anche il conforto del seno?
- È bello, corretto e confortante vedere una mamma che ha appena partorito vestire un abito da sera e andare a fare la “principessa”, tuttavia sarebbe corretto sottolineare che questa condizione è possibile solo in rare circostanze in cui più fattori devono collimare: la mamma deve godere di un’ottima maglia di aiuti che le consentano di trovare abbastanza tempo anche per prepararsi all’evento mondano; il parto deve essere stato particolarmente fortunato, ci sono molte donne che hanno bisogno di un certo tempo per riprendersi; la neo mamma non deve avere avuto problemi né con l’allattamento né con la tiralatte e deve avere preventivamente scelto di introdurre il biberon nella vita di suo figlio (fosse anche pieno di latte materno). Non tutte le mamme valutano che l’uso della tettarella facilita l’uscita del latte e quindi la soddisfazione della fame, ciò può scoraggiare il bambino quando, diversamente, si trovi a fare i conti con il capezzolo dal quale deve ciucciare con maggiore fatica e minore agio. Non a caso alcuni pediatri sconsigliano anche l’introduzione del ciuccio nei primi momenti della vita del piccolo.
Secondo me la beneficenza e il sostegno ad eventi importanti non deve necessariamente passare attraverso la partecipazione fisica all’evento; possono essere molto utili, se non addirittura più utili, anche un bell’assegno e tanta pubblicità e promozione attraverso i mezzi di comunicazione.
Prepararsi, farsi belle, uscire, lavorare sono diritti insindacabili delle donne ed è un bene emanciparsi pian piano dai figli, una piccola uscita può aiutare tanto la mamma quanto il bambino, tuttavia quando il distacco è possibile c’è un momento giusto e di contro un momento sbagliato?
Personalmente non ho mai affidato a nessuno i miei bimbi da piccolissimi, non ho mai dato loro il biberon nelle prime settimane di vita e ho allattato il mio primogenito in modo esclusivo sino allo svezzamento e dopo ancora con frequenza ed a richiesta per dieci mesi.
Nessuno ha mai cambiato i miei bambini, io ho fatto tutto da sola. Certo non sono stata invitata a nessuna cerimonia di gala!
Il mio bambino aveva circa 30 giorni quando è venuto con mio marito e me ad un matrimonio, ci siamo trattenuti poco e per la maggior parte del tempo io mi sono dedicata ad allattarlo, cambiarlo e curarlo, tuttavia ho preferito partecipare con lui e non senza di lui.
La Balivo scrive nel suo blog che la pancia non le manca anche perchè ora può accarezzare suo figlio.
La nostalgia della pancia e la presenza del figlio nato tra le braccia della mamma sono due sensazioni differenti e imparagonabili.
La pancia è natura, esprime la potenza della donna che, lasciandosi condurre dall’istinto e se vogliamo dal fato, “costruisce” il suo bambino.
La maternità, che dovrebbe essere forse anche più libera ed istintuale, implica emozioni diverse, spesso miste ad ansia e paura.
A volte alle neo mamme la pancia manca perché trovandosi da sole, gravate – per non dire aggravate – dalla gestione del bambino avvertono con nostalgia la naturalezza della gestazione in cui il corpo fa da traino all’anima ed al cuore.
- Voi avete mai affidato i vostri neonati alle cure di qualcuno? Siete state aiutate e supportate dalla famiglia? Ritenete giusto lasciare un neonato di 9 giorni per andare a una sera di gala? Lascereste il vostro bambino appena nato per andare a lavorare?