La Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno ha recentemente lanciato un allarme sulla diffusione e la pericolosità del fenomeno delle apnee notturne in età pediatrica.
Francesco Peverini, direttore scientifico della suddetta fondazione, ha affermato che:
“È necessario e urgente sensibilizzare le famiglie, i pediatri ed i medici scolastici affinché intervengano per tempo nell’ individuare i piccoli pazienti affetti da OSAS al fine di evitare l’ acuirsi di rischi futuri. Si tratta di disturbi che possono riguardare l’individuo in qualsiasi fase del suo sviluppo e coinvolgere, quindi, anche i bambini di tutte le età: l’OSAS colpisce circa il 2% della popolazione pediatrica in età prescolare e scolare e addirittura in questa fascia di età il 5% registra già il fenomeno del russamento”.
Ma cos’è nello specifico l’ Osas?
Acronimo inglese di Obstructive Sleep Apnea Syndrome (tradotto: sindrome delle apnee ostruttive nel sonno), tale patologia è rappresentata da continui e ripetuti episodi di ostruzione delle vie respiratorie che si verifica durante il sonno.
L’ostruzione può essere sia parziale che completa e può avere una durata di 10-15 secondi (adulto) o di 5 secondi (bambino).
Da cosa può derivare?
I medici pediatri associano l’ apnea notturna a tonsilliti o adenoidi ipertrofiche. Questa patologia viene inoltre correlata all’ obesità, ad anomale strutture della mandibola e a patologie neuromuscolari.
Come si riconosce l’ Osas?
I sintomi associati alle apnee notturne sono:
Sonnolenza durante il giorno;- Russare ad intermittenza;
- Riduzione della capacità di memoria;
- Manifestazioni di irritabilità nel corso della giornata;
- Problemi di concentrazione;
- Cefalea diurna.
Come segnalato dalla stessa Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno, è importante prestare attenzione al sonno dei bambini, cercando riscontri nei possibili sintomi ed informarne il medico, in modo da poter effettuare un tempestivo intervento, evitando rischi futuri.