Dopo la forte scosse verificatasi ieri mattina poco dopo l’ alba nel ravennate, sulla riviera romagnola, avvertita dalle popolazioni residenti tra Parma e Macerata, la terra ritorna a tremare anche in Emilia.
Secondo gli ultimi rilevamenti effettuati dall’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, alle ore 3.47 di stanotte, una scossa di magnitudo 3.2 è stata avvertita nelle località in provincia diReggio Emilia, Modena e Mantova. I paesi più colpiti, limitrofi all’ epicentro rilevato a circa 8.3 km di profondità, sono: Novi di Modena, Moglia (MN), Concordia sulla Secchia e Rolo (RE).
La Protezione Civile sta attuando le dovute verifiche nei suddetti paesi per verificare i danni subiti da persone e/o cose.
Nella giornata di oggi il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano farà visita alle popolazioni maggiormente colpite dal sisma delle ultime due settimane, un occasione questa per riformulare la richiesta degli imprenditori emiliani, affinché si abbrevi la lenta e lunga burocrazia italiana e si permetta loro di riprendere la normale attività lavorative.
Infatti, la maggior parte degli emiliani, nonostante sia fortemente scossa ed impaurita, se non addirittura terrorizzata, dai continui movimenti della terra, sente forte il desiderio di ricominciare, di rimettere in piedi ciò che è crollato, prime su tutte le attività commerciali.
La stessa Confindustria, dopo aver redatto un primo bilancio che conta circa 500 aziende lesionate gravemente, appartenente al settore biomedicale, agroalimentare, motoristico, ceramico e tessile, ha lanciato un appello alle autorità competenti per far ripartire al più presto l’economia di questa regione, per non incombere nel pericolo che “si perdano filiere importanti”.