Emanuela Orlandi sparì all’uscita della lezione di flauto a Sant’Apollinare in circostanze, tuttora misteriose, il 22 giugno 1983.
Il suo caso, uno dei tanti misteri italiani, ha coinvolto lo Stato Vaticano, lo Stato Italiano, la Banda della Magliana, lo IOR, il Banco ambrosiano, i servizi segreti. La scomparsa di Emanuela Orlandi fu anche collegata alla altrettanto misteriosa scomparsa, avvenuta lo stesso anno ma un mese prima, di Mirella Gregori, una ragazza romana che a tutt’oggi risulta missing.
Una nuova ipotesi rafforza quest’ultimo collegamento e “colloca” le due ragazze a Boston, la città in cui nel 2002 scoppiò lo scandalo dei preti pedofili che portò alle dimissioni dell’arcivescovo Bernard Francis Law e che sconvolse milioni di fedeli americani per i ripetuti abusi sui minori compiuti da preti che vennero vergognosamente coperti dai vertici ecclesiastici.
Ne parla il Corriere della Sera in una ricostruzione che parte dal 5 luglio 1983, quando, a pochi giorni dalla scomparsa di Emanuela, la famiglia Orlandi ricevette una telefonata anonima da colui che verrà ribattezzato con il nome «l’amerikano» per il forte accento con cui parlava. L’uomo propose uno scambio tra Emanuela e Alì Agca, l’attentatore del papa Giovanni Paolo II.
L’«Amerikano» telefona ancora, di nuovo a luglio, lanciando un ultimatum sulla vita di Emanuela, e poi il 4 settembre, quando fa ritrovare una busta dentro un furgone Rai con dentro un messaggio a penna ed uno spartito di Emanuela. Il 12 la famiglia Gregori riceve una telefonata anonima: un uomo elenca i vestiti e la marca della biancheria intima indossati da Mirella, di cui solo la madre sarebbe a conoscenza.
Due ragazze scomparse, quattro telefonate anonime.
Il 27 settembre Richard Roth, corrispondente da Roma della Cbs, riceve una lettera in cui si fa riferimento ad “un episodio tecnico che rimorde la nostra coscienza”. Sono i rapitori di Emanuela? Sulla busta c’è il timbro di partenza: è Kenmore Station, Boston. Nel gennaio del 1984 Roth riceverà altre due lettere con il timbro Kenmore Station, Boston.
La perizia grafologica accerta che i messaggi del 4 e del 27 settembre sono stati scritti dalla stessa mano. Si tratta sempre dell’«Amerikano»? È un depistaggio? È il vero sequestratore di Emanuela e di Mirella?
Arriviamo al gennaio 2002, quando scoppia lo scandalo dei preti pedofili a Boston. C’è un gruppo di pedofili, Nambla, la North American Man Boy Lover Association, formato da 32 uomini e da 2 ragazzi. Per contattarlo è sufficiente scrivere al fermo posta del Fag Rag, il «Giornalaccio omosessuale» (attraverso il quale i preti pedofili americani facevano proselitismo), Kenmore Station, Boston. Lo stesso ufficio postale dal quale partì la lettera che faceva riferimento ad Emanuela, il 27 settembre 1983.
Cos’è successo ad Emanuela Orlandi? Ed a Mirella Gregori? Sono entrate nel circolo di un’associazione di preti pedofili? Sapevano troppo, volevano parlare e per questo sono state fatte scomparire nel nulla?