Dopo le tre forti scosse di magnitudo superiore a 3.2 verificatesi nelle prime ore della mattinata di ieri, il terremoto non ha dato tregue nemmeno nella parte conclusiva della giornata.
Sono state infatti avvertite altre due scosse in serata. L’ Ingv ha infatti registrato alle ore 19.48 una scossa di magnitudo 3.1 e alle ore 20.04 un secondo sisma di eguale potenza. In entrambi i casi l’epicentro è stato registrato tra la provincia di Reggio Emilia e quella di Modena.
Intanto oltre alle raccolte fondi per stanziare i lavori di recupero e bonifica dei paesi maggiormente colpiti dal terremoto, le istituzioni sono intente alla pianificazione degli aiuti, per così dire, materiali.
In particolar modo, negli ultimi giorni si è parlato molto della proposta fatta dal Ministro della Giustizia Paola Severino, la quale ha “lanciato” l’ idea di utilizzare la popolazione carceraria “non pericolosa ed in regime di libertà vigilata” affinché diano un aiuto concreto nei lavori di ricostruzione.
Lo stesso ministro ha dichiarato:
“In un momento come questo che richiede interventi tempestivi penso che si potrebbe vedere anche parte della popolazione carceraria protagonista di un’ esemplare ripresa. Vorrei che fossero coinvolte tutte le carceri della regione e se fosse possibile non solo”.
Una proposta ribadita anche nella visita che la Severino ha effettuata presso il carcere della Dozza situato a Bologna, che le ha permesso di constatare lo stato attuale dei detenuti terremotati:
“Abbiamo fatto in modo che tutte le celle rimangano aperte di giorno e di notte. Non possiamo aggiungere al carcerato anche l’angoscia della claustrofobia. Si può immaginare lo stato d’animo dei detenuti durante i terremoti. Infatti chi è in cella sa di non poter andare da nessuna parte”.