Trema ancora la terra in Emila Romagna, trema e non da tregua alle oltre 16mila persone sfollate.
Il terremoto continua a turbare il Nord Italia, la terra trema ancora: nella serata di ieri si è verificata una nuova scossa di magnitudo 5.1. E nella notte si sono succeduti una trentina di eventi sismici di minore entità.
L’intensità del magnitudo è tale da determinare un terremoto deciso, forte e temibile. Per di più questa è la quinta scossa con un magnitudo superiore a 5 ( intense furono già le scosse della notte del 20 maggio e le tre registrate nella giornata del 29 maggio).
Ieri sera l’epicentro del sisma è stato individiato vicino a Concordia e Novi.
Ha ceduto la torre dell’orologio.
La torre dell’orologio aveva assunto un valore simbolico, martoriata dal terremoto del 29 maggio, continuando a resistere malgrado le ferite inferte dal sisma, simboleggiava la brutalità del l’evento ed insieme la tempra e la sopportazione.
Interi paesi ricoperti dalle macerie di palazzi, abitazione e capannoni industriali che non hanno retto alle forti scosse di magnitudo pari a 5.8 e 5.9, verificatesi rispettivamente domenica 20 e martedì 29 maggio.
Una regione messa in ginocchio da quella terra tanto amata, la stessa terra che oggi non smette di incutere timore, di terrorizzare tutti coloro che, ormai stanchi e nonostante non abbiano più nulla, vogliono riprendersi la loro vita.
Nonostante i 24 morti, nonostante i continui tremolii della terra, nonostante tutto, c’ è chi cerca di accantonare la paura relegandola in un angolino della testa e del cuore per poter ricominciare a vivere in modo sereno, per potersi rimboccare le maniche e, come una fenice, permettere al proprio paese di risorgere dalle sue stesse ceneri.
Ed è ciò che hanno fatto due giovani sposi di Salara.
Alice e Simone, conviventi dal 2009 con un bambino nato nel 2011, avevano già fissato la data del loro matrimonio, congiuntamente al battesimo del figlio, da celebrare presso la chiesa di Bagnolo. Purtroppo il terremoto ha reso inagibile la struttura.
I neo sposi non si sono però arresi e sono riusciti a trovare la soluzione adatta a loro e che permettesse ai 120 invitati di assistere alla funzione in totale sicurezza e tranquillità.
Così, grazie al consenso del vescovo e alla disponibilità del ristorante presso il quale si sarebbe dovuto svolgere il pranzo nuziale, le due cerimonie sono state celebrate all’ aperto, sotto un gazebo allestito nel giardino dello stesso ristorante.
È mentre la provincia di Rovigo celebrava un matrimonio, quella di Modena, per l’esattezza Mirandola, uno dei paesi maggiormente colpiti dal sisma, assisteva ad una nascita.
Nella punto medico del paese, allestito in una tendopoli in seguito all’ evacuazione dell’ospedale per inagibilità, una donna di origine cinese, ex residente di San Felice, altro paese distrutto dal terremoto, ha dato alla luce una bambina con parto naturale avvenuto dopo un travaglio di 40 minuti.
Dopo che i medici hanno effettuato i primi controlli sulla neonata e sulla neo mamma, per appurarne lo stato di salute con esiti positivi, entrambe sono state trasferite presso il Policlinico di Modena.