Visita del Papa a Milano, schieramento di forze dell’ordine per una città “blindata”.
Di Papi a Milano se ne sono visti pochi.
Il primo Pontefice che giunse in visita a Milano fu Papa Martino V, correva l’anno 1418; poi una lunga assenza rotta da Giovanni Paolo II che mise piede nel capoluogo meneghino nel 1983 e nel 1984. Ed ora, dopo 28 anni, è Papa Benedetto XVI a giungere nella Diocesi Ambrosiana.
Il soggiorno è previsto per questo week end, in suo omaggio si sta svolgendo in questi giorni il VII Incontro mondiale della Famiglia.
Per l’occasione Milano è diventata una città blindata: 10mila uomini per strada a garantire la sicurezza; due sale di coordinamento interforze (in prefettura e all’aeroporto di Bresso); coordinamento in videoconferenza del comando provinciale dei carabinieri e della polizia locale; interdizione dello spazio aereo sopra la città; cecchini nei posti strategici; controlli in borghese; bonifiche a go-go.
Le precauzioni sono tese ad impedire qualunque manifestazione di minaccia o terrorismo tanto interno quanto internazionale.
Sembra di essere in una scenografia hollywoodiana!
L’arrivo del Papa è previsto per questo pomeriggio all’aeroporto di Linate; le unità cinofile e i metal detector sono già all’opera da stamani per bonificare la zona.
Il tragitto del Papa comporterà la chiusura delle strade limitrofe e il divieto di parcheggio, verranno chiusi i tombini e rimossi tutti i cestini dei rifiuti sulla strada di percorso.
Il papa lascerà l’aeroporto per dirigersi attraverso viale Forlanini verso corso XXII Marzo, percorrendo il corso di Porta Vittoria per arrivare in Duomo. Lungo il tragitto tiratori scelti pronti ad intervenire in caso di pericolo.
I marciapiedi lungo il percorso sono battuti da stamattina presto da unità cinofile ed artificiere, mentre gli elicotteri sorvolano la zona a bassa quota.
Interventi straordinari sono richiesti sulla città: potenziamento della pulizia delle strade e del passaggio di mezzi pubblici che condurranno i pellegrini nei luoghi in cui passerà il pontefice.
La delegazione del papa sarà ospitata in zona Meazza, dove incontrerà sabato i cresimandi.
Questa sera ci sarà un concerto speciale alla Scala di Milano in onore del Pontefice.
Sono ben 8 i discorsi previsti del Papa.
Polizia, carabinieri, vigili del fuoco e volontari della Protezione Civile sono impegnati nella difesa del territorio; l’impiego delle forze investirà circa 12 mila uomini.
Tutto ciò costerà ai contribuenti ben 3,1 milioni di euro.
Una cifra spaventosa! Tanto più amara da digerire alla luce delle emergenze di questi giorni. Comprendere un impiego di tanta forza economica per la visita di un Capo dello Stato, per quanto autorevole possa essere, data la coincidenza di Capo della Chiesa, risulta in se già difficile in periodo di crisi che ha richiesto una pressione economica che grava sulle spalle dei cittadini, costringendoli a sacrifici e rinunce.
L’aggiunta dell’emergenza di coloro che stanno soffrendo a causa dei terremoti in Emilia e pianura padana di questi giorni e che necessitano di aiuti concreti, rende questo evento ancor meno ben accetto.
Sono davvero tante le rimostranze di quanti chiedevano l’annullamento della visita del Papa, in favore di una destinazione dei fondi alle popolazioni terremotate.
Sarebbe forse stato meglio seguire il principio caritatevole che dovrebbe ispirare la Chiesa, donando il budget di spesa alle famiglie vittime del sisma.
Così come sono in tanti coloro che propongono di annullare le parate militari e i festeggiamenti del 2 giugno, proprio come successe nel 1976 quando l’allora Ministro della Difesa Forlani, a seguito della sciagura del Friuli sospese la parata militare convogliando nelle zone dei terremotati le forze dell’ordine, affinché offrissero aiuto e sostegno.
In molti ritengono che quest’anno ci sia ben poco da festeggiare, forse questa istanza condivisa da molti italiani, andrebbe accolta anche per questo amaro 2012.