Meduse , Tracine e scorfani , ricci e coralli potrebbero turbare la quiete dei nostri bagni al mare. Vitadamamma vi offre un breve prontuario per conoscere queste potenziali “insidie” e scoprire come prevenirle.
RICCI DI MARE
Sulle rocce in mare, mentre esploriamo fondali o parti rocciose che emergono in superficie, possiamo appoggiare mani o piedi sui ricci.
Si tratta di organismi che popolano gli scogli, ne esistono tantissimi tipi e tutti hanno in comune la presenza di aculei intorno al corpo.
Gli aculei non hanno veleno, ma conficcati nelle carni si spezzano con facilità, rimanendo in parte all’interno delle carni, provocando dolore per una mezz’oretta, accompagnato a volte da arrossamento e leggero gonfiore.
È importante rimuovere gli aculei per scongiurare una possibile infezione batterica. Alcuni tipi di aculei “si spostano” all’interno delle carni penetrando più a fondo nei tessuti della pelle, altri tipi si “sciolgono” da soli grazie al loro tipo di composizione.
Prima di estrarre gli aculei andrebbe disinfettata la parte con acqua ossigenata per poi procedere con la rimozione tramite ago (le pinzette potrebbero spezzare la spina).
L’uso di una crema a base di ittiolo, acquistabile in farmacia, favorisce l’uscita di eventuali residui non asportati. Eventualmente è conveniente applicare una crema cortisonica.
La parte, una volta rimossi gli aculei, va protetta per evitare infezioni, per cui meglio non camminare scalzi.
Quando le spine non vengono rimosse del tutto è possibile si formi una “lesione nodulare” che può portare ad un granuloma anche a distanza nel tempo, in caso di incertezze meglio ricorrere al pronto soccorso.
Non sono piante come credono in molti, ma microorganismi animali. Si tratta di colonie di piccoli polipini che vivono in simbiosi. Oggi purtroppo rischiano l’estinzione a causa di una raccolta vandala che ha saccheggiato i fondali.
A contatto col corallo si avverte un dolore simile ad una bruciatura e la conseguenza infatti è l’insorgere di piccole abrasioni e scottature come si trattasse di un’ustione.
L’infezione è una conseguenza molto diffusa a seguito del contatto col corallo.
Il corallo risulta tossico e va curata bene la ferita che viene riportata.
Quando si associno sintomi quali stanchezza, difficoltà di respirazione, nausea è bene ricorrere al Pronto Soccorso.
In ogni caso, per assicurarsi che tutti i tentacoli siano rimossi, è bene sottoporsi ad una visita medica che andrà a sondare la parte interessata in profondità.
Una crema antibiotica e cortisonica è certamente utile.