Siesta, pisolino, pennichella, riposino, sono i diversi modi in cui viene definito quel momento di sonno e totale relax che, quando possibile, riusciamo a concederci dopo pranzo.
Peccato che in questo modo rischiamo di danneggiare, anche in modo grave, la nostra salute.
È ciò che afferma uno studio effettuato nell’ Università di Reading, in Gran Bretagna, e discusso lo scorso 25 maggio a Milano presso l’ 80° Congresso Europeo di Arteriosclerosi (Eas).
Secondo i dati rilevati dalla ricerca, effettuata su un campione di circa 250 persone, tutte in età adulta, dopo pranzo, nel nostro organismo, si verifica un innalzamento dei trigliceridi, maggiormente agevolato dal riposo dopo pranzo.
Questa situazione, a lungo termine, può comportare un danneggiamento delle arterie e l’insorgenza di attacchi ischemici.
A spiegarlo è il professore dell’ Università di Milano, Alberico Catapano:
“Lo studio mostra che un’ora dopo il pranzo si ha un picco di trigliceridi, che vanno dal 30 al 300% dei valori a digiuno, che è dovuto agli acidi grassi liberi che vengono rilasciati dal tessuto adiposo, e che contribuisce a provocare un maggior rischio di malattie cardiache e problemi coronarici. Un effetto che è più evidente nei soggetti anziani…… Ma si è visto che le persone sedentarie hanno picchi più alti. Chi invece fa almeno una camminata a passo svelto di 30 minuti al giorno ha picchi meno alti di trigliceridi”.