Erano passati 15 anni dal primo gettonato episodio della saga e 10 dal secondo, che fu non troppo convincente; questo terzo episodio, invece, parte in sordina per i primi 10 minuti per poi decollare quando l’ambientazione si sposta dai giorni nostri agli anni Sessanta, periodo storico psichedelico all’esterno ma razzista all’interno.
Inoltre gli anni Sessanta erano anche il tempo dello sbarco sulla Luna, della pop-art, dei figli dei fiori e della Factory di Andy Warhol, e Men in Black 3 non dimentica nessuno nell’evocare questa epoca.
Gli Agenti J e K, sono tornati giusto in tempo! J è stato testimone di eventi inverosimili durante i 15 anni di carriera della saga Men in Black, ma nulla lo preoccupa più del suo partner: quando la vita di K ed il destino del pianeta sono in grave pericolo, J dovrà viaggiare a ritroso nel tempo, per rettificare le cose.
Barry Sonnenfeld, parlando della sua ultima creazione, afferma: “Volevamo un film che fosse familiare ma allo stesso tempo diverso. Quello che riconosciamo subito sono i personaggi e le premesse di Men in Black. Volevamo portare Will Smith e Tommy Lee Jones, ancora una volta, insieme sul grande schermo, ma volevamo anche qualcosa di nuovo e originale, che coinvolgesse anche un viaggio nel tempo”.