Fecondazione eterologa:la Consulta rimanda – In teoria resta quindi tutto in sospeso e da decidere, in pratica, però, attualmente rimane il divieto, in Italia, di ricorrere alla fecondazione eterologa.
Purtroppo, chi aspettava con ansia il responso di questa sentenza, è rimasto molto deluso, ma secondo gli avvocati che seguono le coppie che lottano per questa causa, non bisogna essere del tutto pessimisti: infatti la Consulta, rimandando tutto ai magistrati, ha espresso la sua volontà di voler dialogare della questione, non chiudendo di fatto il caso.
La decisione, però, sarebbe stata molto sofferta, secondo le agenzie, infatti, alcuni giudici della Consulta volevano definitivamente chiudere la causa, altri volevano sospenderla, e sarebbe stata decisiva la mediazione del presidente.
Questo è stato il comunicato ufficiale emesso la sera del 22 Maggio, al termine della sentenza:
“La Corte Costituzionale si è pronunciata […] restituendo gli atti ai giudici rimettenti per valutare la questione alla luce della sopravvenuta sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo del 3 novembre 2011 sulla stessa tematica”.
Ileana Alesso, avvocato di Milano, impegnata in vari processi sull’incostituzionalità della legge 40, ha così commentato: “ Il dubbio di discriminazione c’è, perché a certe coppie non viene concesso il ricorso all’unica tecnica possibile di pma che potrebbe risolvere la condizione di sterilità. Una situazione quasi assurda, perché è proprio la legge 40 a stabilire che è consentito il ricorso alla pma, al fine di favorire la soluzione dei problemi riproduttivi”.