Il film, girato a New York, ha ottenuto due candidature agli Oscar 2012, come miglior film e miglior attore non protagonista (Max Von Sydow), mentre Thomas Horn ha vinto vari premi come miglior giovane interprete e miglior attore protagonista.
Molto forte, incredibilmente vicino, potrebbe sembrare una favola a lieto fine, invece è un complesso intreccio di fili, dove ogni personaggio prende corpo grazie ai pensieri stralunati del protagonista.
Grande merito al regista Daldry, che è riuscito a mantenere intatto il cuore del romanzo, senza creare una copia arida del libro, ma mettendo in scena un film capace di convincere ed emozionare il grande pubblico.
Il film narra la storia di un ragazzo di 11 anni Oskar Schell, un bambino straordinario, che si veste di bianco e ama le invenzioni e la fotografia:
egli è incapace di elaboarare il lutto del padre, morto nell’attacco terrorista alle Torri Gemelle.
Oskar, dopo aver trovato una chiave per caso nel magazzino del padre, fa il giro di New York con la macchina fotografica, alla ricerca di una misteriosa porta: il ragazzo, infatti, spera che con quella chiave possa aprirla e trovare l’ultimo messaggio di suo padre.
Una delle scene più belle del film, è quella in cui Oskar e il vecchio, camminano per la città bussando alle porte e nascondendosi dietro alle siepi.