Questo pomeriggio alle 16.30 si terranno i funerali di Melissa Bassi nella Chiesa Madre di Mesagne. Melissa è la studentessa sedicenne vittima dell’attentato di sabato scorso, avvenuto davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi, pochi minuti prima dell’entrata dei ragazzi a scuola.
Il sindaco della città, Cosimo Consales, ha dichiarato lutto cittadino, chiedendo ai cittadini di esporre alle proprie finestre un fiore bianco in omaggio e memoria di Melissa.
Rita, la mamma di Melissa è ricoverata in ospedale sotto shock per l’accaduto, dopo aver accusato un forte malore; forse non sarà in grado di partecipare ai funerali della figlia.
Veronica Capodieci, la studentessa che ha riportato le ferite più gravi, prontamente sottoposta a delicata operazione al torace, per l’asportazione di un polmone, e a chirurgia plastica per le gravi ustioni, è tutt’ora in prognosi riservata, nonostante abbia ripreso coscienza un paio di volte dopo l’intervento. “Veronica sta reagendo. Ma la situazione rimane critica e la ragazza è ancora in prognosi riservata” ha dichiarato il Primario del reparto di Rianimazione del nosocomio leccese, dove la ragazza è ricoverata.
Le altre 2 studentesse, fra le quali c’è anche la sorella maggiore di Veronica, ricoverate nel reparto di chirurgia plastica a causa delle importanti ustioni stanno dando segni di miglioramento.
In tutto, oltre a Melissa, sono 7 le studentesse ricoverate per ustioni e fratture.
Le indagini proseguono a cura degli investigatori esperti del Ros e dello Sco. Vengono raccolti reperti da acquisire come prova, ascoltate testimonianze e visualizzati video di sorveglianza nella zona.
Il chiosco per la vendita di panini davanti alla scuola era dotato di telecamere, i cui video, che sono stati acquisiti come prove, avrebbero registrato un uomo davanti all’Istituto Professionale, probabile autore dell’esplosione dei 3 ordigni causa dell’attentato.
Si tratta di un uomo non ancora identificato per mancanza di immagini distinguibili del volto, poiché troppo “sgranate” per identificarne i lineamenti, ma con connotati specifici: bianco, tra i 50 e 55 anni, indossava giacca scura, pantaloni chiari, scarpe da ginnastica.
Le immagini accreditano l’ipotesi della detonazione innescata da un telecomando a distanza, poiché riprendono l’uomo mentre lo sta azionando. Inoltre i frammenti recuperati dagli artificieri confermerebbero l’esistenza di un congegno a distanza con un dispositivo volumetrico: il telecomando avrebbe… “innescato un dispositivo volumetrico che poi interagisce ed esplode al primo passaggio delle persone” come affermato dal pm di Brindisi incaricato di seguire le indagini.
Esiste una testimone, una donna che afferma di aver visto un uomo spostare il cassonetto (in cui erano stati depositati gli ordigni) davanti alla scuola, ma non riconosce l’uomo del video.
Ciò fa sorgere il dubbio che l’attentatore avesse almeno un complice.
Le ipotesi sono ancora da vagliare.
L’autore del congegno sembrerebbe avere basi di conoscenza elettronica poiché, benché l’ordigno sia rudimentale, per assemblarlo bisogna essere competenti in materia.
Obiettivo dell’attentato erano le studentesse appena scese dall’autobus per recarsi a scuola, l’autore le ha osservate e deciso il momento di avvio del sensore che ha azionato la detonazione al passaggio delle ragazze.
Si parla di “volontà stagista” che configurerebbe il reato doloso così come classificato in procura.
L’ipotesi più recente è che si possa trattare di un gesto isolato, non di natura seriale, che fa ritenere la pista mafiosa “improbabile”.
Tante le manifestazioni di solidarietà per le vittime e per la città di Brindisi svoltesi in tutt’Italia. Su Facebook tanti messaggi lasciati per Melissa, uno rappresentativo “…A 16 anni a scuola bisognerebbe morire solo di noia….”
Certo è che tale gesto debba essere oggetto di una forte reazione tesa ad accertare gli autori ed assegnare loro una punizione esemplare.