Paura per i sequestrati, minacce di morte nei confronti dello spagnolo rapito insieme a Rossella Urru.
Nuove minacce incombono nella vicenda del sequestro di Rossella Urru, rapita nell’ottobre 2011 nell’Algeria Occidentale, insieme ai due cooperanti spagnoli Ainhoa Fernandez de Rincon e Enrico Gonyalons. Tutti lavoravano ad un progetto in loco in un campo per rifugiati Saharawi vicino a Tinduf.
Oggetto delle minacce non sarebbe Rossella ma lo spagnolo Enrico Gonyalons.
Il Mujao (Movimento per l’unicità e la Jihad nell’Africa Occidentale) avrebbe annunciato, attraverso il portavoce Adnan Abu Walid Sahraoui , l’intenzione di giustiziare l’ostaggio a causa della mancata soddisfazione delle richieste avanzate al governo Spagnolo.
“La Spagna rinvia i negoziati per soddisfare le nostre richieste, la vita di Enrico Gonyalons si avvicina alla fine” questo il messaggio che ha alimentato la preoccupazione per la sorte degli ostaggi.
Le richieste avanzate si riassumono nel pagamento di un congruo riscatto e nell’onere che dovrebbe assumere il Governo spagnolo per far pressione sull’amministrazione locale affinché venga accordato il rilascio di alcuni estremisti, attivisti del Movimento per l’Unicità e la Jihad dell’Africa Occidentale, attualmente detenuti in Mauritania.
Sono queste ore di tensione che alimentano la preoccupazione in particolare per lo spagnolo, ma che si estendono anche agli altri due sequestrati, tra cui Rossella Urru.
Un colpo di testa dei terroristi, rischierebbe di far saltare le delicate trattative e di aggravare la situazione di pericolo dei sequestrati.
Il massimo riserbo è tutt’ora tenuto da parte di quanti sono coinvolti e stanno lavorando per favorire la liberazione di Rossella e degli altri due volontari.