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Costa Concordia incidente: telefonata tra il Comandante Francesco Schettino e la Capitaneria di Porto di Roma

di Maria Corbisiero

11 Maggio 2012

francesco schettinoNell’ormai famosa sera del 13 gennaio 2012, alle ore 21.42, la nave da crociera Costa Concordia urtava uno degli scogli presenti nelle poco profonde acque vicine le Scole, provocando nella fiancata sinistra, all’altezza dello scafo, uno squarcio di circa 70 metri.

L’ impatto, secondo gli inquirenti, fu causato da una manovra azzardata, chiamata “inchino”, effettuata dallo stesso capitano, Francesco Schettino.

A quattro mesi di distanza dalla tragedia, che al momento registra 30 vittime accertate e 2 dispersi, il Tgcom24 ha diffuso la telefonata che il comandante Schettino ha effettuato dopo l’impatto; telefonata avvenuta molto prima di quella dell’ormai celebre comando dettato da Gregorio De Falco, capo della Sezione Operativa della Capitaneria di Porto di Livorno, allo stesso comandante del Concordia.

costa concordia naufragioSchettino, dopo l’impatto, ha così raccontato l’accaduto alla Capitaneria di porto di Roma:

“Eravamo al Giglio, ho sentito un colpo improvviso: Bum! …….. Eravamo a 0.18, 0.2 dal Giglio. Ci stava acqua. E di colpo ho sentito un colpo: bum! Adesso ho fatto scaricare il VDR, ho detto al comandante in seconda di fare il download del VDR … e niente, adesso vediamo le cause. Io sono stato sul ponte”.

Continua dicendo:

“La nave si è inclinata, i vetri si sono rotti perché ho sentito lo scoppio e praticamente aprendo i cancelletti di imbarco, quelli del ponte 3 che stavano ormai a fior d’acqua, abbiamo mandato a terra le lance facendo servizio tenda e spola, fra la terra e la nave”.

costa concordiaAlla continue richieste da parte della Capitaneria di Porto su quante persone si trovino ancora a bordo della nave (Schettino si trovava già sull’isola del Giglio), il comandante ha risposto:

“Un ufficiale mi ha detto: <comandà ci sono altre 200 persone … hanno fatto una corda umana …. perché la nave sbandava sempre> … li abbiamo fatti venire sul lato dritto della nave. Il primo ufficiale del comandante in seconda da poppa mi ha detto: <comandà ci stanno una decina di persone, un altro ha detto cento, un altro centocinquanta>”.

Infine racconta di come lui e alcuni suoi ufficiali siano “scivolati” dalla nave, abbandonandola prematuramente, ossia prima di mettere completamente in salvo tutti i passeggeri presenti su di essa:

“Io nel frattempo mi sono trovato con la nave praticamente addosso – perché la nave è alta 50 metri – allora mi sono trovato col ponte lance praticamente immerso di acqua e con i lanci delle gru che si stavano praticamente schiacciando e non riuscivano a uscire”.

Per ascoltare l’audio cliccare qui:

 



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