La Pasqua, vissuta dagli adulti come un momento di gioia religiosa legata alla resurrezione di Gesù Cristo, è per i bambini un momento di festa un po’ più “commerciale”, il giorno in cui possono ricevere in regalo tante uova e mangiare tanta cioccolata.
Fino ad oggi, lo devo ammettere, ho delegato alle maestre dell’asilo l’ incombenza di istruire i miei bambini sui vari significati delle festività religiose quali il natale e la pasqua. L’altro giorno però mi sono ritrovata spiazzata di fronte alla domanda di mio figlio di 4 anni:
“Mamma quando arriva il coniglietto pasquale? Io voglio l’uovo!”
Colta impreparata da quella strana quanto semplice domanda, ho fatto scena muta. Mi sono limitata a chiedergli cosa fosse per lui il coniglietto pasquale e il bimbo di rimando ha esclamato: “E’ il coniglio che arriva a Pasqua e porta le uova”.
In poche parole mio figlio aveva scoperto un nuovo tipo di Babbo Natale, un nuovo personaggio che per ignari motivi recapita doni ai bambini in un giorno particolare denominato Pasqua.
A questo punto mi è sorto un dubbio.
Benché mio figlio abbia da poco compiuto 4 anni, non credo sia giusto fargli associare una festa religiosa solo ed esclusivamente al ricevimento di regali e ho cercato di porre rimedio alla mia negligenza di madre, tentando di spiegare al piccolo qualcosa dei simboli della Pasqua, tanto carichi di valori e precetti.
La Pasqua – Innanzitutto ho tentato di spiegargli in chiave laica cosa sia questa festività, ovvero un giorno di gioia nel quale si festeggia la vita e la rinascita.
Ho preferito omettere il racconto religioso, ritenendolo forse prematuro, riportando il discorso al tema primaverile: gli alberi che germogliano, i fiori che sbocciano, gli animali che si risvegliano dal lungo sonno invernale.
E quale miglior simbolo di (ri)nascita dell’uovo?
Le Uova – Ho raccontato al mio bambino che le uova di cioccolato, da lui tanto desiderate, non sono altro che la copia delle normali uova che tutte le mattine vengono deposte dalle galline (esempio per me abbastanza facile essendo noi proprietari di galline). Uova dalle quali, una volta covate (ho inteso questo verbo come termine per accudire, coccolare, prendersi cura), nascono tanti piccoli pulcini.
Il Coniglietto Pasquale – Perché è stato scelto proprio questo animale come portatore di doni? La lepre prima, il coniglio poi, sono animali molto fertili e quindi simboleggiano al meglio la vita. Viene spesso descritto ai bambini come un animale che si diverte a fare i dispetti (vedi Bugs Bunny) e in questo giorno di festa è solito nasconde le uova che dovrebbe portare in dono, dando origine ad una vera e propria “caccia all’uovo”.
La colomba – Questo volatile, al quale si associa il rametto di ulivo, è il simbolo della pace e della libertà d’animo, valori d’eccellenza di questa festività. Ho tentato di raccontare a mio figlio che quando alcune persone cattive hanno fatto arrabbiare Gesù e lui le ha punite facendo piovere per tanti giorni, tanto da allagare le strade. Quando la punizione è finita, per dimostrare che non era più arrabbiato, ha mandato a queste persone una colomba con in bocca un rametto di ulivo; un po’ come lui, mio figlio, usa stringere il mignolo destro per far pace con gli amichetti dopo aver litigato.
Le Campane – Sono gli strumenti usati per annunciare la festa e la gioia perchè, dopotutto, la Pasqua è un momento di vita che si celebra con grande felicità. Possono essere udite in gran lontananza perché molto rumorose e, solitamente, quando si è felici si fa anche molto rumore.
Forse le miei spiegazioni possono risultare “infantili” ma ho sempre sostenuto che per farsi capire dai propri figli bisogna parlare la loro lingua, illustrare loro le cose nel modo più semplice possibile per fargliele comprende. Poi, si sa, ogni bambini è un caso a sé.