Ci svegliamo con gli occhi gonfi, un fastidioso prurito diffuso nelle zone più colpite (gola, occhi, naso), la gola “pizzica”… disturbi che conosce bene chi è allergico.
Il disturbo è più o meno invadente, ci accompagna in ogni momento della giornata, “ovattando” la nostra testa e disturbando le consuete attività.
La percentuale di allergici è in aumento esponenziale, si stima che attualmente arrivi al 15-20% della popolazione, mentre nei bambini dai 6 ai 15 anni la percentuale sale al 25%. Esiste una forte componente ereditaria delle allergie.
L’allergia può subentrare ad ogni età, per questo è importante non sottovalutare i sintomi per poter fronteggiare il problema con le “giuste armi”.
Allergia o semplice raffreddore dovuto agli sbalzi di temperatura e al cambiamento repentino del tempo?
La domanda è più che lecita. Vale la pena sondare poiché se si trattasse di rinite allergica, bisogna correre ai ripari onde evitare il degenerare del disturbo che potrebbe portare a mal di testa, sinusite, insonnia e calo delle difese immunitarie che favorirebbe attacchi batterici.
La reazione allergica avviene a causa del rilascio di istamina nel corpo, come reazione al polline, di conseguenza il sistema immunitario risulta alterato.
Abbiamo a disposizione 3 strumenti affidabili di indagine, che possono essere condotte in ogni momento dell’anno, e che sono rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale:
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Skin Prick: tramite indolori punture sul braccio si prepara la parte per ricevere una goccia di allergene, se la zona si arrossa, si gonfia e dà prurito, siamo in presenza di reazione allergica.
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Rast Text: si tratta di prelievo di campione di sangue che, analizzato, rivela la presenza di anticorpi anti-allergeni.
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Test di provocazione bronchiale: è un’indagine che permette di scoprire se si è in presenza di soggetto con asma.
In primavera in un centimetro cubo di aria posso arrivare ad essere presenti ben 25mila spore prodotte dai fiori per la loro riproduzione…una squadra di attacco ben equipaggiata per un allergico!
Quando una persona soffre di allergie è consigliabile che esca di casa durante il temporale, la pioggia infatti abbatte i pollini a terra, frantumandoli ma quando smette di piovere il pericolo torna moltiplicato giacché i pezzettini frantumati tornano “a volare” ed essendo più piccoli per dimensione sono più fastidiosi per i bronchi.
Individuare il tipo di allergia non è così scontato, nonostante la validità dei test.
Responsabile dei sintomi può essere non solo il polline ma anche semplicemente un componente; nella fattispecie è difficile che i test di norma individuino l’allergene, con conseguente impotenza del soggetto che continua a star male nonostante i test non confermino allergie.
In questi casi può essere utile ricorrere al Microarray proteomico, ovvero un esame molecolare in grado di individuare con una sola goccia di siero fino a 100 allergeni.
Un atteggiamento diffuso, e sbagliato, è quello di attendere la fine del periodo clou sperando che i disturbi passino da soli, senza considerare che se non viene aggredita a modo, una semplice rinite si può trasformare nel 40-60% dei casi in asma.
Occorre dunque svolgere approfondimenti, sottoporsi a controlli e visite ad opera di un otorino, un allergologo e un pneumologo che nelle strutture ospedaliere lavorano solitamente in equipe. Dopo di ché è utile individuare un vaccino idoneo che aiuti il fisico ad affrontare l’aggressione degli allergeni.
Per chi soffre di asma bronchiale un buon allenamento favorito dalla pratica sportiva può fungere da valido espediente. Se è vero che uno sport impegnativo può provocare broncospasmo, è anche corretto affermare che una pratica costante sportiva riduce l’infiammazione dell’organismo. Praticare sport senza eccedere fino ad arrivare all’iperventilazione, è un compromesso ideale.
E se siamo in piena crisi?
Il medico prescriverà antistaminici via orale, cortisonici in spray da inalare e allorché sopraggiunga asma, broncodilatatori e antileucotrienici. A volte vengono prescritti (per un periodo limitato di massimo 10 giorni) dei decongestionanti nasali, dotati di vasocostrittori che regalano subito sollievo ma nel tempo possono causare: ipertensione, tachicardia, irrequietezza perdendo perfino la loro efficacia!
La soluzione migliore è la prescrizione di un vaccino studiato ad hoc una volta condotte le indagini ed individuate le allergie.
Recenti studi hanno rivelato la stretta connessione tra carenza di vitamina D e allergie respiratorie: chi ne ha poca scorta, si espone maggiormente al rischio allergie e è più resistente all’azione degli antistaminici. Per questo motivo, vengono a volte prescritti in tandem con i farmaci interessati, degli integratori di vitamina D.
Nella hit parade geografica delle allergie in Italia, notiamo questa differenza:
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Nord: graminacee, pollini di betulle
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Centro-Sud: graminacee, olivo e parietaria
Alcuni cibi, che contengono comuni antigeni, se assunti durante il periodo dei pollini, possono contribuire allo scatenarsi di allergie. Si hanno le allergie crociate che si manifestano il più delle volte con prurito e gonfiore nella zona bocca. Per evitarle, a seconda del tipo di allergia è bene evitare alcuni cibi nel periodo primaverile. Di seguito una tabella riassuntiva:
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GRAMINACEE: Frumento, pomodoro, kiwi, agrumi, melone, anguria, pesca, ciliegia, albicocca, prugna, mandorla.
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PARIETARIA: Basilico, ortica, melone, ciliegia, gelso.
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COMPOSITE: Cicoria, tarassaco, camomilla, banana, castagna, sedano, prezzemolo, carota, finocchio, pepe verde, olio di girasole, margarina, miele.
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BETULACEE: Mela, pera, nespola, pesca, ciliegia, albicocca, prugna, mandorla, lampone, fragola, frutta secca, kiwi, sedano, prezzemolo, carota, finocchio.
Esiste un meteo del polline, un sito che dà in tempo reale la situazione: www.ilpolline.it .