Secondo un recente studio, chi vive da solo ha l’ 80% di possibilità in più di cadere in uno stato depressivo.
La ricerca, svolta su un campione di 3500 persone, tutte in età lavorativa, è stata pubblicata su BMC Public Health e condotta da un team di ricercatori finlandesi, coordinati da Laura Pulkki-Raback, del Finish Institute of Occupational Health.
Gli studiosi, per circa sette anni, hanno osservato i soggetti confrontandone i fattori psicosociali, gli stili di vita (fumo, svolgimento di attività fisiche, alcolismo, uso di farmaci, etc.) e i fattori socio-demografici. Ne è emerso che non sussiste alcuna differenza tra uomini e donne, entrambi risultano avere un elevato rischio di ammalarsi di depressione se vivono da soli.
Quello che diversifica i due sessi sono i fattori di rischio che nella donna risultano essere la poca istruzione e il basso reddito, mentre nell’ uomo la mancanza dei sostegni emotivi sia in ambiente lavorativo che in quello familiare.
La stessa autrice del progetto ha così commentato il suo operato:
“Il nostro studio dimostra che le persone che vivono sole hanno un rischio maggiore di sviluppare la depressione. Nel complesso non abbiamo riscontrato alcuna differenza nel rischio di incorrere nella depressione tra uomini e donne che vivono da soli. Condizioni abitative disagiate nelle donne, e mancanza di sostegno sociale in particolare negli uomini, si sono rilevati i fattori principali di esposizione al rischio”.