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Elsa Fornero riforma del lavoro, non solo articolo 18

di Mamma Filo

20 Marzo 2012

elsa fornero riforma del lavoro, non solo articolo 18Nel salotto del talk show di Rai Tre ” Che tempo che fa “, Fabio Fazio ha ospitato Elsa Fornero, Ministro del Welfare dell’ attuale Governo Monti.
Dal divanetto bianco del famoso studio televisivo, sono diversi i temi toccati dal Ministro tra cui quello relativo alle sue eventuali dimissioni nel caso in cui non si dovesse raggiungere la tanto attesa riforma del lavoro.
La seconda donna in tutta le Repubblica Italiana a ricoprire tale incarico, non mostra cedimenti e ammette che le sue dimissioni non sono all’ ordine del giorno!
Il Ministro, consapevole del poco tempo d’ azione a loro disposizione, difende il suo lavoro e quello dei colleghi che stanno operando con serietà su temi delicati, lasciando poco spazio alle perdite di tempo che potrebbero, anche, scaturire da infinite discussioni.
Questi i temi toccati durante la chiacchierata col padrone di casa Fabio Fazio:
Accordo con le parti sociali:
in questi giorni abbiamo avuto elsa fornero riforma del lavoro, non solo articolo 18l’ ennesima prova di quanto sia difficile trovare un accordo con le parti sociali. Il Ministro ci tiene a dichiarare, che a prescindere dal raggiungimento o meno di un accordo, il Governo presenterà comunque in Parlamento la propria proposta di riforma del lavoro, pur essendo altrettanto consapevole di trovarsi difronte ad ” un carico eccessivo di aspettative “.
Occupazione giovanile e delle donne:
Il Ministro si allontana dal tormentone delle ultime settimane, affermando: ” Non sono il Ministro dell’ articolo 18 “ (quello relativo ai licenziamenti) .
elsa fornero riforma del lavoro, non solo articolo 18Prerogativa del Governo non è fare una riforma solo sull’ articolo 18, ma pensare ad un rinnovamento in ambito lavorativo rivolto soprattutto alle donne e ai giovani che subiscono una cattiva flessibilità e che ” vivono un grave problema di occupazione “; le loro proposte non sono pensate per facilitare i licenziamenti ma per provare ad introdurre una nuova filosofia secondo la quale è inutile mantenere ” attaccato il lavoratore a un certo posto di lavoro, anche se questo posto non è più produttivo, a una filosofia in cui noi aiutiamo il lavoratore ad entrare in un nuovo posto di lavoro “.
Stage post formazione:
l’ intenzione del Ministro è quello di eliminarli, lavorando con le parti sociali, alle costituzione di nuove forme contrattuali. Lo stage rimane indubbiamente un’ esperienza formativa ma solamente se effettuata durante gli anni di studio, successivamente diventa esclusivamente una possibilità di lavoro offerta ai giovani, per altro senza alcuna remunerazione; chi lavora deve essere pagato ma al momento non essendoci alternative i giovani si ritrovano, loro malgrado, ad accettare proposte di questo genere.
Gay ed i loro diritti:
Nonostante si dichiari di formazione un pò tradizionalista, il Ministro rispetta la decisione presa dalla Cassazione con la recente sentenza sulle unioni di fatto; le pari opportunità vanno applicate per ogni individuo indipendentemente dalle proprie preferenze sessuali, religiose, politiche o raziali, la sentenza emanata rappresenta un vero e proprio principio di pari opportunità.
Fiat:
tasto dolente sul quale non si trova pienamente concorde col suo ” capo ” Monti.
Il Professore ritiene che la Fiat come ogni altra azienda privata abbia il diritto e il dovere di poter investire dove vuole mentre invece per il Ministro Fornero, ” la Fiat non è libera di fare quello che vuole. Non ha la licenza di fare o di disfare “ anche se poi alle domande di Fazio al riguardo, in modo quasi rassegnato risponde che nel momento in cui Presidente e Amministratore Delegato Fiat le assicurano di voler continuare ad investire in Italia, rispettando il piano industriale, lei non può far altro che credergli, non possedendo i titoli necessari ad un eventuale smentita.
elsa fornero fazio INTERVISTACon un cordiale bacia mano si conclude una chiacchierata pubblica durante la quale uno dei nostri nuovi Ministri del Governo ha raccontato la “sua politica”, questo ministro è stata dapprima soprannominata ” Ministro delle lacrime ” ed ora ” Ministro dell’ articolo 18 “, definizioni dalle quali con fermezza ed eleganza si dissocia.
Io ho tirato le mie conclusioni ma ognuno di noi poi ovviamente ha il diritto e soprattutto il dovere di farsi un’ idea propria al riguardo.
E’ possibile rivedere l’ intervista nel caso l’ aveste persa per poter poi meditarci un pochino sù … e soprattutto per smetterla di restare indifferenti a guardare quello che ci accade sotto il naso!


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