Uno studio svolto in Australia, presso l’ università di Adelaide, e successivamente pubblicato sulla rivista PloS Medicine afferma che una madre, il cui primo parto sia stato eseguito con taglio cesareo, avrà minori possibilità dell’ insorgenza di complicazioni, sia per lei che per il nascituro, se effettuerà i parti successivi eseguendo sempre il cesareo.
La ricerca è stata svolta su un campione di circa 2.300 donne che hanno partorito in 14 ospedali, specializzati in maternità, situati nel continente australiano.
I risultati sono stati:
- Per quanto riguarda il rischio di morte o gravi complicazioni subite dal bambino:
- 2,4% se si è scelto un 2° parto programmato di tipo vaginale;
- 0,9% se si è effettuato il secondo taglio cesareo.
- Per quanto riguarda il rischio di emorragia subito dalla madre:
- 2,3% per il parto vagina programmato;
- 0,8% per quello cesareo.
I ricercatori sono dunque riusciti a dimostrare che, nonostante in molti ospedali sia possibile praticare un parto naturale alle madri che ne fanno esplicita richiesta, dopo aver partorito il primogenito con taglio cesareo, questo risulta comunque rischioso per la salute di mamma e bambino, come afferma Caroline Crowther, docente al Centro di ricerca australiano per la salute delle Donne e del Neonato (ARCH):
“Fino a ora c’ è stata una mancanza di prove di alta qualità sui rischi e sui benefici delle due modalità previste dalla nascita dopo un precedente cesareo”.