Costa Concordia inchiesta: aperta la scatola nera
Si è tenuto ieri l’ incontro fissato dal gip, Valeria Montesarchio, durante il quale la stessa ha incontrato i periti tecnici, gli avvocati, sia di parte lesa che non, i consulenti e i sostituti procuratori che seguono l’indagine per effettuare un vero e proprio inventario sui vari strumenti recuperati dal relitto della nave da crociera e sequestrati dagli inquirenti ai fini dell’indagine in corso.
La verifica più importante, effettuata nel corso dell’ udienza tecnica, è stata l’apertura della scatola nera e la constatazione che il Vdr (Voyager Data Record) si trovi in perfette condizioni e che contenga intatti i dati sulla navigazione, soprattutto quelli inerenti la sera del 13 gennaio.
I periti constateranno l’ effettivo e reale funzionamento del Vdr a partire dal 15 marzo, giorno in cui si procederà alla decriptazione dei dati in esso contenuti, iniziando così a svolgere anche il compito a loro assegnato dal gip Montesarchio nel corso dell’incidente probatorio svoltosi lo scorso sabato, 3 marzo: risolvere i 50 quesiti richiesti dal gip stesso.
Intanto continuano le operazioni di prelievo del carburante, che fino ad ora risulta essere di 1680 metri cubi di gasolio, scongiurando sempre più un annunciato disastro ambientale. In merito a quest’ultimo si è anche pronunciato il ministero dell’ Ambiente, , dopo aver riscontrato i dati del costante monitoraggio effettuato nelle acque circostanti la zona dell’imbarcazione arenata, ha detto:
“Non si riscontrano fenomeni significativi di inquinamento dell’acqua del mare”.
Infatti, gli Idrocarburi e i saponi dispersi in mare a causa dell’incidente risultano essere “inferiori alle soglie”, tanto che gli strumenti di rilevazione non ne supportano la capacità, ossia non li rilevano.
Altre sicurezze giungono dal fronte delle ricerche dei dispersi. Nel corso di un incontro tenuto da Franco Gabrielli, commissario straordinario per l’emergenza della Costa Concordia, e gli abitanti dell’isola del Giglio, il commissario ha dichiarato:
“Non abbiamo mai escluso che i corpi dei dispersi possano trovarsi sotto lo scafo ….. Per l’identificazione degli otto corpi ritrovati è questione di giorni. Per noi quest’aspetto rimane fondamentale oltre che per restituire alle famiglie i propri cari, anche per concentrarsi sulle ricerche dei sette corpi che mancano all’appello. Andremo avanti nelle ricerche fino a quando ogni singolo angolo della nave sarà verificato”.