Gli anziani, soprattutto le donne, sono spesso soggetti, con l’ avanzare degli anni, all’ indebolimento delle ossa, anche a causa della contrazione di malattie inerenti l’ apparato scheletrico, come ad esempio l’ osteoporosi.
Un recente studio, svolto dai ricercatori della Medical University di Graz, situata in Austria, guidato dal professor Stefan Plitz e pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism (JCEM), ha associato tali problemi di salute ad una carenza di vitamina D.
La ricerca, svolta su un campione di circa 961 anziani, tutti risiedenti presso varie case di cura austriache, la cui età media è di circa 84 anni, consisteva nel sottoporre tali soggetti a determinate analisi per accertare il loro livello di vitamina D.
Durante lo studio, ben 284 persone, circa il 30% degli anziani sottoposti alle analisi, sono decedute e, di queste, circa il 93% presentava un livello di vitamina D ben al di sotto del livello raccomandato.
Ne è stato dedotto che, tale carenza ha una forte incidenza sulla mortalità, come afferma lo stesso professor Plitz:
“I nostri risultati mostrano che la maggior parte dei residenti nelle case di riposo è gravemente carente in vitamina D, e che quelli con i più bassi livelli di questa vitamina sono ad alto rischio di mortalità”.