Rossella Urru, ancora prigioniera….
Ci eravamo illusi che la buona notizia fosse vera, fino alla smentita, attendavamo tutti con trepidazione una conferma, che tardava a venire, ma la speranza si sa, è l’ultima a morire….
Dopo l’annuncio di sabato, sui siti mauritani, della scarcerazione di Rossella e di un poliziotto, entrambi sequestrati dai terroristi, eravamo pronti per la grande festa; invece dalle stesse testate è giunta la smentita.
La madre del poliziotto avrebbe ricevuto circa un giorno fa, una telefonata che confermerebbe la presenza del figlio nelle mani dei sequestratori, che appartengono ad un’ala distaccata di Al Qaida che lotta per il Maghreb islamico.
Quanto sarebbe stato bello, celebrare con lei la giornata di oggi, festa delle donne!
Lei ci sarà, sarà un simbolo di appartenenza. I cuori di tutte noi donne si raduneranno idealmente per chiedere ancora, una volta in più, la sua scarcerazione.
Tra dichiarazioni false e smentite dolorose, cresce l’angoscia della famiglia, i cui nervi sono messi a dura prova in questi giorni. In attesa dal 22 ottobre scorso, vivono l’incertezza del momento come farebbero tutti i famigliari che hanno un loro caro nelle mani di terroristi: con paura, trepidazione, ansia e angoscia.
“Possiamo solo aspettare” avrebbe commentato il sindaco del paese sardo nativo di Rossella, nei pressi di Oristano.
Mentre per il gendarme il rischio del sequestro è molto alto, la sua salute corre forti e seri pericoli, per Rossella si parla di trattamenti differenti, dovuti alla garanzia di impegno delle “istituzioni italiane”, che si avvalgono di collaudati collegamenti, in virtù di un auspicato risvolto positivo della vicenda.
Oltre al giusto riserbo delle trattative, che evitano pericolose interferenze, l’inviata del Ministro degli Esteri per le emergenze umanitarie in Mauritania, Margherita Bonier, conferma l’impegno sul fronte per riportare a casa Rossella Urru e la turista fiorentina Maria Sandra Mariani, anch’ella sequestrata dai terroristi.
I governi hanno un vivo interesse a salvaguardare i rapporti con i paesi occidentali, dunque l’impegno è massimo.
Ovviamente dei rischi ci sono ed escluderli sarebbe superficiale.
Le trattative sono delicate perché interessano, oltre al pagamento del riscatto, uno scambio di prigionieri.
Il sito dall’Ani, che si avvale della collaborazione di fonti anonime del Mali, assicura che le trattative di negoziato per la liberazione di Rossella, il gendarme e i due cooperanti spagnoli rapiti insieme alla Urru, stanno procedendo; pare sia stato giunto un accordo per lo scambio dei prigionieri con un operativo dei terroristi attualmente detenuto in carcere.
Nonostante gli sforzi tesi dai governi per contrastare i movimenti terroristici, il loro potere è in crescita e con esso anche la possibilità di ricatto.