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Facebook censura una foto di donna che allatta un bambino al seno

di Maria Corbisiero

25 Febbraio 2012

facebook regoleFoto di donna che allatta un bambino al seno censurata da Facebook

Il social network più diffuso è finito sotto accusa dai suoi stessi utenti.

Se vi siete mai posti il problema di chi ci fosse dietro il “vigile”, anche se poco apprezzato, controllo di facebook e quali fossero le regole che ne moderano l’utilizzo, eccovi accontentati.

I moderatori, ossia coloro che controllano cosa sia giusto pubblicare e cosa no, vengono istruiti delle regole di facebook attraverso un manuale di linee guida, che allo stato attuale presenta circa 17 pagine, ma che può subire continui aggiornamenti. Tale manuale, suddiviso in 4 categorie (sesso e nudità, minacce, bullismo e molestie e hate contents), considera proibito ogni foto, messaggio, video, pubblicazione, testo e audio che non rispetti le regole da esso dettato, mentre per chi le viola la pena è l’essere bannato dal sistema stesso.

Tutto ciò esiste non è una novità, esiste sin dalla nascita del social forum.

Allora perché proprio ora è oggetto di tante attenzioni?

facebook censuraPer il semplice fatto che a diffondere tale notizia è stata proprio una moderatrice, una 21enne marocchina indignata da una delle regole imposte nel manuale, ossia quella che vieta la pubblicazione di foto che ritraggono mamme che allattano bambini al seno, messe alla stessa stregua di immagini ritraenti espliciti rapporti sessuali, dell’ uso di un linguaggio violento ed intimidatorio, mentre, di senso opposto, vengono tollerate immagini di persone uccise, magari in modo violento.

Ad ulteriore conferma di questa discussa politica di vigilanza ecco arrivare immediata la testimonianza di un utente italiano che racconta:

facebook foto censurataQualche giorno fa ho inserito all’interno di una pagina antirazzista un’immagine che mi serviva da veicolo per parlare di determinate questioni. A distanza di qualche giorno, esattamente il 28 gennaio, Facebook rimuove tale immagine e mi blocca l’account per 24 ore”.

In cosa consisteva l’immagine? Una donna di colore che allattava al seno un bambino bianco.

Come molte altre persone, sono rimasta abbastanza allibita da tale notizia, ma non soltanto da quella.

Nonostante siamo nel 2012, per alcuni aspetti, nonchè per alcuni modi di pensare ed agire, ritengo che il periodo dell’inquisizione non sia ancora finito, forte anche dei tabù che continuano a resistere, nonostante da anni li si cerchi di abbattere attraverso l’informazione e la conoscenza.

facebookQuello che mi ha davvero colpita e lasciata letteralmente di “stucco” sono stati i molti commenti, effettuati da normali lettori e/o lettrici, favorevoli a tale censura. Con questo non voglio assolutamente porre io la censura su chi ha “votato a favore” (ognuno è libero di pensare ed esprimere il proprio parere), ma mi permetto di criticarne i modi, non definibili proprio signorili.

C’è chi definisce la visione in strada di una mamma che allatta “volgare”, perché considerata un’azione praticata da chi ha manie di protagonismo, altri definiscono tale immagine “roba da rom”, degna di denuncia alla polizia.

Che l’allattamento in pubblico fosse un argomento “scottante” per alcuni, lo si supponeva già, ma addirittura considerare tale pratica esclusiva prerogativa di un’etnia alla quale, per molti aspetti, non è consentito l’integrarsi totalmente alla nostra società, a me sembra un tantino surreale.



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