Agosto: tempo di mare, sole e tanti bagni.
Per noi, che del mare siamo solo ospiti estivi, lo “scontro” con chi in acqua naturalmente vive può non essere piacevole: sto pensando alle meduse. Vederle “fluttuare” in mare è uno spettacolo di impareggiabile bellezza, sono danzatrici armoniose, le loro trasparenze venate di blu cobalto, azzurro e arancio creano quadri affascinanti ed incantevoli.
Ma queste creature così belle possono essere anche assai pericolose; sono animali celenterati di colore biancastro con il corpo a forma di sacco e tentacoli di lunghezza variabile. Ed è proprio dai loro tentacoli che dobbiamo salvaguardarci perchè il potere urticante di una medusa risiede lì, questi sottili filamenti, dall’aspetto trasparente e dalla consistenza gelatinosa, una volta venuti a contatto con una qualsiasi parte del corpo umano rilasciano una sostanza neurotossica che provoca un intenso dolore, bruciore ed in seguito forte prurito.
Meduse: puntura o morso cosa fare.
L’innalzamento della temperatura e della salinità dei nostri mari favorisce la proliferazione delle meduse. Ma fortunatamente le specie che di norma abitano le acque italiane non possiedono un veleno mortale e non causano danni irreparabili.
In soggetti non allergici la loro “puntura” può essere curata seguendo alcune semplici regole, lontane, però, dai vecchi “rimedi della nonna” che potrebbero, invece, peggiorare la situazione.
Per esigenze di completezza va detto che la pericolosità del morso di medusa aumenta se l’aggressione è ripetuta, il che avviene se si ha la sfortuna di ritrovarsi in mezzo ad un branco.
È bene sapere che il forte dolore che provoca la puntura può essere fatale in individui con problemi di cuore.
Per prevenire ed evitare lo spiacevole incontro con le meduse bisogna tenere gli occhi aperti:
<< Osservate il mare >> , le meduse, se ci sono, di solito si vedono e se ne avvistate una non fate il bagno o uscite dall‘acqua se siete già in mare.
Perché la medusa morde l’uomo?
Per loro natura le meduse non attaccano, né volontariamente si dirigono verso di noi, quindi non pungono per aggressione.
Il morso della medusa dipende dallo scontro con essa ed in genere siamo noi a provocarlo quando, nuotando distrattamente, finiamo proprio addosso a queste creature marine.
In effetti la loro consistenza gelatinosa e la colorazione tenue possono confonderle con le acque. Inoltre le meduse si spostano verticalmente, con il risultato che in dei momenti staranno in superficie, dove sono più facilmente visibili, in altri, invece, scenderanno sul fondo, lì il rischio di non riconoscerle è maggiore ed aumenta la possibilità di impattare involontariamente su una di loro.
Non sono animali statici, si muovono molto ed i loro percorsi seguono le direzioni delle correnti. In realtà ciò dipende dalla loro struttura naturale: esse sono parte del plancton marino e sono leggerissime, sebbene possano nuotare non riescono assolutamente a contrastare il moto delle correnti.
È per questo che se ci sono meduse in mare è meglio non tuffarsi o uscire dall’acqua, non potendo prevedere la velocità e la precisa direzione della corrente difficilmente possiamo capire in quanto tempo e come una medusa, apparentemente lontana, possa raggiungerci.
Valutare quale sia la giusta “distanza di sicurezza” dalle meduse è molto difficile, quelle di loro che pungono hanno solitamente tentacoli molto lunghi, estesi possono coprire anche diversi metri d‘acqua.
Questo significa che, sebbene la medusa sembri lontana, non è detto che i suoi tentacoli non siano già assai vicini.
Come reagisce la pelle al tocco della medusa?
Normalmente, ovvero fuori dai casi di reazione allergica, la cute venuta a contatto con la medusa presenterà una infiammazione locale che darà bruciore e dolore. Al rossore si accompagneranno piccoli rigonfiamenti detti pomfi.
In genere dopo circa 20 minuti la sensazione di bruciore si attenua e svanisce, mentre permane il prurito. Il malessere ed i fastidi causati dal dolore e dal bruciore saranno tanto più intensi quanto più estesa è la zona colpita.
In caso di contatto con la medusa quali sono le cose da evitare?
Intanto mantenete la calma, inutile agitarsi, anche se il dolore è molto acuto e resta difficile non alterarsi. Non grattatevi perché facendolo stimolerete l’attività muscolare mettendo in circolo più velocemente il veleno.
Sarà inutile e dannoso strofinare la zona irritata con la sabbia, il telo mare o qualunque altra cosa.
Non serve usare alcool, aceto e ammoniaca, non applicate l’antico rimedio dell’urina, essa contiene ammoniaca e gli “anziani” continuano a sostenere che questa sostanza serva a curare la ferita provocata dalla medusa, ma alcol, aceto ed ammoniaca non sono disattivanti della tossina delle meduse, anzi potrebbero ulteriormente infiammare la parte colpita.
Non appoggiate pietre calde sulla parte interessata, è vero che il calore uccide le tossine, ma sarebbe necessaria una temperatura costante pari a 40-50 gradi e questo genere di riscaldamento non si raggiunge con i rimedi suddetti.
Evitate di lavare la parte interessata con acqua dolce, essa favorisce la produzione di neurotossine quindi è controproducente.
Una volta appurato cosa ci possa nuocere in caso di irritazione da medusa, cerchiamo di capire cosa è, invece, opportuno fare per alleviare le nostre sofferenze o quelle dei nostri cari.
Come fronteggiare il morso della medusa?
Per prima cosa si deve raggiungere la riva. Controllare che sulla zona colpita non siano rimasti attaccati dei pezzi di tentacoli, in questo caso essi vanno rimossi con acqua di mare senza usare altro (pinzette, teli etc.). E badate bene a proteggere le mani, possibilmente adoperate guanti monouso.
Studi recenti hanno appurato che il miglior rimedio sia l’applicazione di Gel Astringente al cloruro d’alluminio (valido anche per le punture di zanzara) che toglie il prurito e allevia il bruciore. Purtroppo non tutti abbiamo l’abitudine di portarlo in borsa e quindi, nell’attesa, è bene continuare a lavare la parte interessata con acqua di mare e, se possibile, disinfettarla con bicarbonato.
In casi estremi possono essere usate pomate antistaminiche e cortisoniche, è buona norma adoperarle sotto controllo medico. Tenete, però, conto del fatto che questi unguenti non danno un immediato sollievo come lo specifico gel astringente .
È sconsigliata l’esposizione al sole. Siccome la pelle lesa dalla medusa tende a scurirsi perché resta sensibile alla luce solare, è buona norma tenerla coperta finché non si sia assorbita l’infiammazione che può durare anche due settimane. Usando l’accortezza di evitare il sole viene minimizzato il rischio di antiestetiche cicatrici.
Lo spiacevole incontro con la medusa può dare luogo a manifestazioni più o meno gravi nei soggetti allergici che, dopo il contatto con gli insidiosi tentacoli, rischiano una crisi. Se la vittima del morso inizia a dire frasi sconnesse, ha eccessiva sudorazione, impallidisce, respira a fatica e presenta gonfiori, non solo nella zona interessata chiamate prontamente il 118 perché c’è il rischio di uno shock anafilattico.
Esistono meduse non urticanti, ma non fidatevi è comunque meglio non toccarle!
Sebbene siano definite non urticanti, possiedono anch’esse del veleno, la differenza sta nella tossicità, questo specifico veleno è per noi pressocché innocuo.
Ma resta il fatto che le meduse non urticanti hanno pur sempre veleno e tentacoli, proprio sui filamenti tentacolari esse hanno i così detti cnidocisti, ovvero piccoli organelli cellulari che contengono il siero tossico. Questi microscopici corpi cellulari possono restare sul palmo della mano ed un insufficiente lavaggio potrebbe essere fatale perché attraverso le mani il veleno può, poi, arrivare a bocca ed occhi, nonché ad altre parti delicate provocando comunque un’infiammazione.
Per esperienza posso dirvi che se si viene a contatto con una medusa, il dolore difficilmente vi manterrà calmi e bisognerà fare affidamento sulla fermezza di chi ci sta vicino. Tenere a mente queste poche istruzioni (e il gel pronto in borsa) ci permetterà ancora una volta di rappresentare il punto di riferimento per i nostri bambini per il resto …………… tante coccole.
Questo sito ha natura divulgativa, in nessun caso sostituisce il parere del medico che, ove necessario, va sempre consultato.
Punture di riccio di mare: cosa fare
Fonti: Universonline – TantaSalute