Emma Marrone ha vinto il 62esimo Festival di Sanremo, seconda Arisa e terza Noemi.
Samuele Bersani ha conquistato il prestigioso Premio della critica Mia Martini ed Arisa si è aggiudicata quello della sala stampa RadioTv.
La vittoria di Emma Marrone non è distante da quella di Roberto Vecchioni nella scorsa edizione della kermesse musicale. “Il professore” trionfò nell’edizione 2011 con una canzone impegnata e “velatamente” politica, Emma ha incarnato con il suo pezzo gli stessi ideali di riscatto e rivalsa sociale che animarono Vecchioni. Queste due vittorie “forti e incisive”, questi due trionfi “indiscussi e innegabili” sono assai significativi: rispecchiano l’esigenza di rinnovamento del paese, ne incarnano le paure ed al contempo ne urlano la fierezza.
L’amore nelle aspirazioni dell’uomo comune (e tristemente anche dei giovani) viene dopo; in questo complesso momento storico le esigenze più minimaliste di sopravvivenza (guadagno, produzione e lavoro) prendono il sopravvento.
Emma ha cantato il diritto di tutti alla rivalsa, alla rivincita ed infine alla vittoria. La canzone della giovanissima Marrone è e deve essere un baluardo ed una bandiera … la crisi che ci affligge e ci affama sa anche nutrite mente ed animo e sa far crescere ideali e aspirazioni.
All’atto della premiazione il Sindaco di Sanremo “ferma la festa” e chiede di intercedere con Monti per garantire il pagamento alle famiglie dei lavoratori italiani che hanno con la loro fatica permesso alla kermesse di vivere … <<devono portare i figli a scuola hanno lo stesso diritto nostro>> – afferma il Sindaco. Ed ecco che ritorna il tema della stessa canzone di Emma: l’attualità e la crudeltà della crisi, il bisogno di danaro per recuperare i più basilari diritti.