La salute degli italiani, ma soprattutto quella dei bambini, fotografata e relazionata nel il “Libro Bianco della salute 2011 – La salute dei bambini”.
È stato presentato il 31 gennaio, presso la Sala Consiglio alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma, lo studio svolto dalla SIP, Società Italiana di Pediatria, dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e dalla SIMM, Società Italiana Medici Manager, atto a fornire maggiori e complete informazioni al fine di cercare la miglior soluzione per poter soddisfare i bisogni di salute di tutti.
Nello specifico il Libro bianco è lo studio sullo “Stato di salute e qualità dell’assistenza della popolazione in età pediatrica nelle regioni italiane che presenta il rapporto sulla salute e l’assistenza di bambini e adolescenti in Italia”.
Il primo e significativo dato emerso da tale ricerca è l’ abbassamento del quasi 80% della natalità italiana. In parole povere in Italia si fanno pochi figli o, addirittura, non se ne fanno.
Sarà colpa della crisi o delle ben poche prospettive offerte ai giovani?
Sarà perché il primo pensiero al giorno d’oggi, inerente ad un’eventuale maternità/paternità, è: “che futuro posso dare ad un figlio se non ho né un lavoro, né una casa?”
Sicuramente esisteranno altre ragioni, fatto sta che queste incidono molto sulla decisione di “allargare una famiglia” portando, molto spesso per obbligo e non per scelta, molte coppie a privarsi di una delle gioie più grandi al mondo.
Fortunatamente non tutti i dati riportati nel libro sono allarmanti (forse).
Infatti la notizia positiva sta nel fatto che i bambini che attualmente risiedono nel nostro paese godono di buona salute ma risultano alquanto in sovrappeso.
Questo è stato uno dei dati che ha maggiormente sorpreso i medici pediatri impegnati nello studio. Le cattive abitudini, una disordinata alimentazione, fanno sì che molti bambini si ritrovino in una fascia di peso, l’obesità appunto, molto pericolosa per la salute sia attuale che futura.
Infatti essere un “bambino obeso” può implicare l’insorgere, una volta raggiunta l’età adulta, di malattie cardiovascolari e/o tumorali.
Abituarli sin da piccoli ad un’adeguata nutrizione non vuol dire necessariamente privarli delle “cose buone”, semplicemente significa non abusarne. Chiaro è che non possiamo nemmeno pretendere di farci sorprendere, noi genitori, a mangiare cibo spazzatura mentre da loro pretendiamo un assiduo consumo di frutta e verdura.
Bisogna dare il buon esempio!
Lo stesso che la Società Italiana di Pediatri ha voluto fornire alle autorità competenti, effettuando questo rapporto. Far comprendere alla “società” lo stato attuale di vita dei nostri bambini per far sì che qualcosa cambi e che si cominci a lavorare per il loro futuro.
Si dice sempre che i giovani sono il nostro futuro, ma se nella società sono proprio questi ultimi a venir meno, il futuro come lo si riuscirà a creare?