Fino ad ora in molti abbiamo vissuto il naufragio della Costa Concordia come una tragedia dalle immane proporzioni. Ma c’è chi ha “tirato fuori” il lato satirico della vicenda.
Senza far assolutamente passare in secondo piano né il tragico evento, né coloro che ne hanno subito un trauma e senza mancare di rispetto alle vittime, a coloro che le piangono e a chi attende ancora il ritrovamento dei corpi dei loro congiunti, vogliamo raccontarvi la storia di Don Massimo Donghi.
Cosa lega un prete alla vicenda del naufragio della Costa Concordia?
Chi avrà seguito la puntata di Striscia la Notizia, andata in onda lunedì 30 gennaio 2012, sa di cosa parliamo.
Don Massimo Donghi, parroco di Besana Brianza, paese in provincia di Monza, è uno dei sopravvissuti al naufragio.
Una buona notizia se non fosse che, per effettuare proprio quella crociera, il parroco abbia indetto una raccolta nella propria chiesa, confidando nella bontà e generosità dei fedeli che, ignari del viaggio crocieristico, sapevano di contribuire ad un viaggio spirituale del prete stesso.
La bugia è stata smascherata dalla nipote che, per rassicurare i parenti rimasti a casa, aveva scritto loro, attraverso facebook, rassicurandoli che lei, lo zio (il prete) e la mamma dello stesso, erano riusciti a mettersi in salvo.
Immediate le lamentele dei parrocchiani che non hanno esitato a mostrare il proprio sdegno ai microfoni di Valerio Staffelli che, dopo aver raccolto tutti i commenti sulle bugie del predicatore, ha prontamente effettuato la consegna del tapiro d’oro a Don Donghi che ha ringraziato ritirandosi poi in chiesa.