Momentaneamente sospese le operazioni di ricerca dei superstiti e di svuotamento del carburante intorno alla nave Costa Concordia, arenata di fronte l’isola del Giglio. Il forte vento e l’ingrossamento delle onde non permettono di operare in totale sicurezza.
Intanto, mentre ieri viene ritrovato il corpo della 16° vittima, sulle testate giornalistiche, nei vari tg e sul web cominciano a diffondersi le trascrizioni delle intercettazioni telefoniche e ambientali del comandante Francesco Schettino.
Le intercettazioni sono state fatte all’interno della caserma dei carabinieri di Orbetello, luogo in cui si trovava il capitano del Concordia sabato 14 per deporre la sua versione dei fatti.
Nel corso di svariate telefonate, Schettino racconta a diversi interlocutori (molteplici le telefonate fatte e ricevute dal comandante) le dinamiche dell’incidente, la manovra “sconsiderata” impostagli dagli alti vertici della Costa presenti a bordo, della sua preventiva “discesa” dalla nave e tanti particolari che lui stesso dovrà ben chiarire.
Registrata anche la conversazione “dal vivo” avvenuta tra lo stesso Schettino e il suo primo ufficiale, Ciro Ambrosio, anch’egli chiamato in caserma per essere interrogato sulla tragedia. Si evince che entrambi concordassero sul fatto che lo scoglio non poteva essere visto ad occhio nudo dato che era completamente sommerso e non segnalato sulle carte nautiche.
Vi riportiamo alcune delle sconcertanti intercettazioni telefoniche, ossia le frasi che testimoniano ancor di più il comportamento tenuto da “capitan coraggio”:
“Quando ho capito che la nave si stava inclinando, ho preso e sono sceso”.
“Lo squarcio è stato immenso, stava uno spuntone di roccia, poi tutto quello che è successo da quel momento in poi l’ho fatto nel massimo della mia professionalità e questo potrebbe alleviare o quanto meno dare l’illusione di stare in pace con la coscienza“.
“Fabrizio – uno dei tanti interlocutori – qualcun’altro al posto mio non sarebbe stato così benevolo a passare lì sotto, perchè mi hanno rotto il xxxxx. Passa, passa di la, passa di la, la secca c’era ma non era segnalata dagli strumenti che avevo e ci sono passato….e va bene non bisogna credere mai una realtà, meno che la notizia….no io so solo che alla fine forse mi sono reso conto ed ho cercato di evitare conseguenze più grandi di quelle che era successo, poi alla fine non ce l’ho fatta a liberarmi”.