Naufragio all’ isola del Giglio, i morti del Concordia salgono a 13
Due corpi sono stati recuperati tra il pomeriggio di sabato 21 e domenica 22 gennaio facendo così salire il numero delle vittime del naufragio della nave da crociera Costa Concordia a 13.
Benché tale numero sia aumentato non è detto che decresca quello dei dispersi.
Infatti il responsabile del Dipartimento della Protezione civile nazionale Franco Gabrielli, incaricato di monitorare l’emergenza al Giglio con la nomina di commissario, ha dichiarato, nella conferenza stampa tenuta sabato dopo il ritrovamento della 12° vittima:
“A bordo di Costa Concordia potrebbero esserci persone non reclamate, perché clandestine”.
Gabrielli però ci tiene a precisare che con la parola clandestine si vuole indicare passeggeri imbarcati gratuitamente, ovvero ospiti di qualche membro dell’equipaggio, che non risultano nella lista ufficiale dei passeggeri e che, attualmente, non risultano nella lista dei dispersi perché non reclamati dai parenti, del tutto ignari della loro presenza a bordo.
Il commissario è giunto a tale conclusione in base a 2 fattori:
- Ben 5 cadaveri, sui 13 ritrovati, non sono stati ancora identificati;
- I familiari della 12° vittima ritrovata, una donna ungherese, ne hanno effettuato un reclamo informale benché non sussista, al momento, alcun dato ufficiale di registrazione, da parte della Costa, del suo imbarco.
A queste ipotesi risponde prontamente il commissario capo di bordo Manrico Giampedroni, ancora ricoverato in ospedale a causa della frattura riportata durante il salvataggio dei passeggeri del Concordia:
“Che vi siano clandestini o persone non registrate è impossibile Figuriamoci lavoratori al nero. Non scherziamo. La Costa è una compagnia seria, cose del genere non sono nemmeno da pensare”.