La Costa Concordia, il gigante del mare arenatosi di fronte l’ isola del Giglio dopo il violento urto con uno scoglio, che ne ha causato uno squarcio di circa 70 metri sulla fiancata, la notte tra il 13 e il 14 gennaio, si muove costantemente di circa 7 millimetri ogni ora.
Lo rilevano i continui monitoraggi effettuati via mare e via cielo. Infatti i movimenti della nave da crociera sono tenuti sotto costante controllo da parte di Cosmo-Skymed, una vera e propria costellazione di satelliti italiani che la “guardano dall’ alto”, e da parte di ROV, un robottino subacqueo dei vigili del fuoco che sta scandagliando il fondo marino attorno al relitto, registrandone i minimi movimenti, scattando immagini e registrando dati utili anche ai fini delle ricerche dei dispersi.
Purtroppo il robot non può entrare all’interno della nave a causa delle sue dimensioni, ragion per cui i soccorritori stanno calando al suo interno delle microcamere per scandagliare ogni possibile anfratto, nella continua corsa contro il tempo al fine di ritrovare tutti i dispersi.
Dispersi che continuano ad essere segnalati dai familiari che, giunti sull’isola ormai da diversi giorni, non smettono di diffondere le foto, di fare appelli e di sperare che il mare renda loro al più presto i cari congiunti.
E proprio a questi disperati, seppur speranzosi, familiari, si è aggiunta anche Susy Albertini, la mamma dell’unica bambina tra i dispersi, Dayana Arlotti, la piccola di 5 anni che si trovava in crociera in compagnia del papà Williams Arlotti, anch’egli scomparso.
La signora Albertini, prima di recarsi con una motovedetta nei pressi della nave arenata, luogo in cui avrebbe lasciato in acqua un mazzo di fiori per la figlia, ha lanciato due appelli: quello ai soccorritori che da giorni lavorano senza sosta:
“Continuate a cercare la mia bambina, non fermatevi; portatemela a casa il prima possibile”
e quello ai sopravvissuti dell’immane tragedia, (appello lanciato alla trasmissione “Chi l’ha visto” dal proprio legale Davide Veschi):
“Chiediamo a tutti coloro che erano in quella zona della nave e l’hanno fortunatamente lasciata se ricordano di aver visto una bambina e suo padre scivolare. Chiediamo che si facciano avanti e diano indicazioni precise ai sommozzatori per fare delle ricerche mirate”.
Noi non possiamo far altro che sperare e pregare affinché il mare, la nave e i soccorsi li restituiscano al più presto.