Il tanto atteso interrogatorio di Ivano Russo, intimo amico delle due cugine, Sarah e Sabrina, è stato spostato alla terza udienza del processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, martedì 31 gennaio.
La decisione è dovuta al fatto del prolungamento delle due testimonianze, quella di Stefania De Luca, amica delle cugine informata della loro lite avvenuta la sera prima della scomparsa della 14enne, e Angela Cimino, studentessa universitaria, amica delle ragazze e di Ivano.
L’ udienza è così durata ben quattro ore, durante le quali si sono svolte tre di Camere di Consiglio, servite alla Corte per vagliare le richieste effettuate dagli avvocati dell’accusa e della difesa. Prima su tutte, la richiesta di riesumazione del corpo della piccola Scazzi, effettuata dal legale di Cosimo Cosma, nipote di Michele Misseri, con la speranza che venga modificata l’ora del decesso.
Istanza che però ha avuto esito negativo. La Corte, infatti, l’ha respinta con la motivazione che non sussiste l’esigenza di ulteriori test biologici e che è passato troppo tempo dalla sepoltura, cosa che rende la riesumazione del tutto inutile.
La testimonianza di Stefania De Luca è risultata decisiva ai fini dell’accusa, mossa contro Sabrina Misseri è che vede la sua gelosia verso Ivano come possibile movente dell’omicidio di Sarah.
Infatti la quarantenne, amica di entrambe le ragazze, nel descrivere la sera del 25 agosto, giorno antecedente la scomparsa della 14enne, ha dichiarato:
“Ero seduta ai tavoli fuori la birreria 102 quando arrivò Sabrina che appena mi vide disse che con Ivano era tutto finito perché lui ormai parlava solo con Sarah. Nel dire questo, Sabrina che conoscevo bene perché era la mia estetista, si rivolse con un gesto di scherno in direzione di Sarah che l’apostrofò con parole dure: quella si vende per due coccole, lo sa anche sua madre. Dopo queste parole a Sarah gli scappò una lacrima”.
La testimonianza continua con il racconto di un incontro avvenuto tra lei e la giovane Misseri, alcuni giorno dopo la scomparsa di Sarah:
“In quell’ occasione mi confermò che, la sera prima della scomparsa, avevano litigato. Allora io le consigliai di dirlo ai carabinieri, cosa che lei si rifiutò ritenendo il particolare non importante. Piuttosto mi parlò dei suoi sospetti che aveva nei confronti degli amici di San Pancrazio del padre di Sarah e della badante rumena di casa Scazzi”.
Il processo si mostra ancora lungo e non primo di colpi di scena, come del resto lo è stata tutta la vicenda. Non ci resta che aspettare il tanto atteso interrogatorio di Ivano.