Sciopero degli autotrasportatori in Sicilia. L’Isola si ferma
È scattato il 16 gennaio lo sciopero dei trasporti in tutta la Sicilia e si protrarrà fino alla mezzanotte del 20 gennaio.
Cinque giorni di protesta voluti dal movimento “Forza d’urto”, che riunisce gli Autotrasportatori Aias, il Movimento dei Forconi, pescatori, imprenditori agricoli e altre organizzazioni.
Sono tanti i motivi alla base di questo sciopero.
Per la Sicilia, gli autotrasportatori chiedono la defiscalizzazione dei carburanti e dell’energia elettrica, provvedimenti a sostegno dell’impresa e dei trasporti, il blocco delle procedure esecutive della Serit (l’agenzia siciliana di riscossione dei tributi) e l’utilizzo dei fondi europei per lo sviluppo per risolvere la crisi dell’agricoltura siciliana. Lo chiedono pacificamente fermando l’Isola, con blocchi e presidi in numerose strade, autostrade e porti, i punti nevralgici del trasporto regionale. E non sono ammesse eccezioni. Camion e mezzi pesanti che non hanno aderito allo sciopero sono stati fermati e convinti a non procedere.
Ci sono blocchi sulla A19 fino a Villabate, al porto di Termini Imerese, sulla strada statale 624 Palermo-Sciacca all’altezza di San Cipirello , sulla statale 121 tra Bolognetta e Palermo, sulla statale 114, nei pressi dell’hotel Orizzonte di Acireale, al casello di Giarre dell’A18, e blocchi anche al porto di Messina e nel siracusano.
Scaffali già vuoti in molti supermercati (numerosi container con derrate alimentari sono bloccati nei porti) e pompe di benzina chiuse perché senza più carburante. Si paga lo scotto per questa protesta.