Equivalente al femminile del complesso di Edipo, è il complesso di Elettra.
La definizione prende spunto dal mito greco di Elettra, figlia di Agamennone, che vendicò il padre tradito dalla madre, uccidendola; dimostrando così una devozione immensa alla figura paterna, che sfocia nel gesto estremo di omicidio della madre.
Le modalità di questa fase sono simili a quelle del complesso di Edipo, come anche l’età in cui ci troviamo, 3-7 anni.
Le bambine sviluppano una forte attrazione nei confronti del genitore di sesso opposto, il padre; al tempo stesso odiano la madre che incarna le fattezze della rivale in amore.
Freud e poi Jung teorizzano le fasi del complesso di Edipo e di Elettra, attribuendo l’evoluzione psicosessuale dei bambini a delle precise fasi strettamente connesse con la scoperta della propria sessualità.
Le bambine comprendono che il padre ha un’appendice in più rispetto loro, vivono questa mancanza come una sorta di castrazione; ecco che si creano le basi per un’attrazione verso il proprio padre e una reticenza verso la madre, addirittura colpevole di aver attuato una castrazione della figlia durante il concepimento.
Questa “castrazione” può essere anche vissuta come punizione per i desideri sessuali verso il padre, allorché la bambina ne realizza l’impossibilità.
L’odio e la gelosia verso la madre sono marcati. A differenza del complesso di Edipo, in cui l’oggetto di desiderio del bambino è la madre, suo primo oggetto di amore da neonato; nel complesso di Elettra, l’attenzione si sposta da chi ha generato dal proprio ventre la bimba, al padre. Lo sconvolgimento è forte e lo sforzo per l’accettazione di questa nuova realtà immane.
A livello pratico le bambine seducono il padre, cercando di essere sempre al centro della sua attenzione, monopolizzandolo; adottando tutta una serie di strategie femminili di conquista che riproporranno con gli uomini una volta adulte.
La madre è una rivale ma al tempo stesso un modello di femminilità da imitare, proprio per questo, fine ultimo della fase del complesso e risoluzione, è il superamento della forte gelosia nei confronti della mamma e l’identificazione con essa; base necessaria per un corretto sviluppo affettivo e della personalità.
L’aiuto che deve avvenire nei confronti del figlio, deve essere per i genitori simile al comportamento da adottare nel caso di complesso di Edipo.
I genitori saranno tolleranti nei confronti della figlia, spiegandole che la rabbia e l’odio manifestato non sono metodi corretti per rapportarsi con gli altri; che non potrà sposare papà ma che incontrerà da grande un uomo che la ami e con il quale affrontare una propria maternità.
La madre in particolare è vittima delle gelosie della figlia, ma ponendosi come modello positivo da imitare, sarà il tramite, la chiave di successo per il raggiungimento di un equilibrio della bimba.
La bambina inizierà a compiere giochi imitativi: giocare a fare la mamma, con le pari giocare a fare “le signore” che prendono il tè e vanno a fare la spesa ecc….
Il padre dovrebbe evitare di eccedere in iperprotettività, atteggiamento che lo lega sempre più alla figlia, creando un legame indissolubile, che si tradurrà in una forte dipendenza da lui. Crescendo la bimba diverrà una donna alla ricerca di un uomo che la sappia proteggere, ma che non sarà mai sufficientemente all’altezza del suo papà.
Sulla rivista “Evolution and Human Behaviour” è stato pubblicato uno studio, sulle orme di quanto già affermato da Freud, secondo cui le donne che hanno avuto un buon rapporto col padre in infanzia, tendono a ricercare nella vita da adulte un patner simile al proprio papà; chi non ha avuto un buon rapporto, sembrerebbe non attratta da uomini con un forte senso paterno. Si tratta però di uno studio che, a mio avviso, non tiene conto di quella sorta di necessità di “riscatto” che sente chi ha vissuto situazioni non proprio idilliache in infanzia e vuole, una volta adulta, trovare un’affermazione proprio nel campo in cui non ha avuto molte soddisfazioni affettive, la famiglia; dimostrando a se stessa di essere in grado di costruire un buon nido per i propri figli!
Il mancato superamento del complesso di Elettra sembra porti la donna adulta ad avere difficoltà a trovare il compagno giusto con cui condividere la vita. L’idealizzazione del padre pone i candidati in una situazione di continuo difetto e genera nella donna insoddisfazione del rapporto.
Una donna è equilibrata e in armonia con se stessa quando ha superato il complesso di Elettra, pronta ad amare un altro uomo che non sia suo papà e a condividere la complicità femminile con la madre.