Il naufragio della Costa Concordia, avvenuto la notte tra il 13 e il 14 gennaio scorso a causa di una collisione con uno scoglio di fronte all’ isola del Giglio (GR), incidente che ha procurato alla nave da crociera un squarcio di ben 70 metri lungo la fiancata, continua a mietere vittime.
Sale infatti a 6 il numero delle vittime con il ritrovamento, avvenuto stamattina, sul secondo ponte della nave, la parte che affiora dall’acqua, di un uomo, indicato come passeggero, che aveva indosso il giubbotto di salvataggio. Con questo ritrovamento il numero dei dispersi scende a 16 (10 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio) tra cui una bambina di 5 anni.
Ma non ci sono solo cattive notizie!
Infatti nella giornata di domenica, il nucleo di ricerche è riuscito a trovare e trarre in salvo ben tre passeggeri rimasti intrappolati sulla nave ma, per fortuna, ancora vivi: una coppia di sposini di origine coreana rimasta intrappolata nella propria cabina e il membro dell’equipaggio Marrico Giampetroni, rimasto ferito e bloccato sulla nave dopo aver aiutato gli altri passeggeri a salvarsi. Un vero eroe!
Gesto meno eroico e alquanto infamante invece è quello compiuto dal comandante della nave Francesco Schettino, ora in stato di fermo con l’accusa di omicidio colposo ma, peggio ancora, si ritiene abbia abbandonato la nave prima che tutti i passeggeri fossero tratti in salvo, comportamento discordante con il codice della navigazione che prevede l’obbligo da parte del comandante di abbandonare per ultimo la nave.
“Abbiamo temuto la fuga del comandante Schettino, abbiamo pensato potesse sottrarsi alle sue responsabilità”.
Francesco Verusio, il procuratore capo di Grosseto che si occupa del caso, ha così motivato la decisione di trattenere ulteriormente il capitano del Concordia, in attesa che tutti i riscontri sul caso vengano effettuati, compresa l’analisi della scatola nera già recuperata.