Rispetto a molti altri Paesi, in Italia i farmaci equivalenti sono poco diffusi e poco conosciuti. Perché?
Forse c’è un pregiudizio nei loro confronti o più semplicemente non li si conosce. Proviamo allora a chiarire di cosa si tratta.
Il farmaco equivalente (o “generico” fino al 2005) è un medicinale del tutto “equivalente” (ha, cioè, lo stesso valore) al suo corrispettivo di marca.
Con il farmaco originale – detto anche medicinale di riferimento – infatti condivide:
– lo stesso principio attivo (il “cuore” del medicinale; cioè, il componente chimico responsabile dell’attività curativa di un farmaco) e nella stessa quantità;
– la stessa forma farmaceutica (capsule, bustine, etc.) e la stessa via di somministrazione;
– gli stessi dosaggi;
– la stessa efficacia curativa;
– la stessa sicurezza (il farmaco generico è sottoposto agli stessi controlli a cui sono soggetti tutti i farmaci di marca in commercio);
– la stessa qualità ed efficacia;
– le stesse indicazioni e controindicazioni.
Inoltre, il farmaco equivalente può essere sia da banco (cioè acquistabile liberamente) sia prescrivibile (acquistabile solo con ricetta medica), esattamente come il suo medicinale di riferimento.
A differenza del farmaco di marca, il medicinale equivalente (e potete riconoscerlo proprio da ciò) non ha un nome di fantasia (molto bizzarri alcuni!), ma è commercializzato con il nome comune del principio attivo o con una contrazione del nome chimico, seguito o meno dal nome dell’azienda che lo commercializza.
E ancora, e non è cosa di poco conto, a differenza del medicinale di marca, il farmaco generico costa meno. Infatti, quest’ultimo – pur essendo assolutamente uguale al farmaco di marca – utilizza un principio attivo non più coperto da brevetto (la protezione brevettale, istituita in Italia nel 1978, garantisce la facoltà esclusiva di sfruttamento per vent’anni dalla data in cui è stata depositata la domanda ) e l’industria che lo produce non deve quindi affrontare più i costi aggiuntivi della ricerca. Un risparmio, questo, non solo per il cittadino, ma anche per il Sistema Sanitario Nazionale.
È errato quindi pensare che un farmaco equivalente sia una copia scadente del farmaco di marca, anche perché, per legge, il produttore di farmaci equivalenti deve fornire un farmaco che rispetti gli stessi criteri in termini di qualità, efficacia e sicurezza del corrispondente farmaco di marca.
I farmaci equivalenti sono, inoltre, sottoposti alla farmacovigilanza dell’AIFA (l’Agenzia Italiana del Farmaco) esattamente come tutti gli altri farmaci, e sono da essa autorizzati alla vendita. È anche importante sapere che è nostro diritto essere informati dell’esistenza dell’equivalente di un farmaco di marca. Recandosi in farmacia, quindi, basta chiedere al farmacista se c’è l’alternativa ad una preparazione di marca e questi è obbligato ad informare il cittadino sulla disponibilità di farmaci equivalenti a quelli di marca eventualmente prescritti dal medico.
Per info, approfondimenti e aggiornamenti visitate il sito www.equivalente.it