È stata una notte di paura e terrore quella trascorsa dai 4.229 passeggeri della nave da crociera Costa Concordia.
“Eravamo partiti da Civitavecchia da due ore e mezza ed eravamo tutti a cena quindi vestiti in maniera elegante, in quanto era la prima cena alla quale ha partecipato anche il comandante. Ad un certo punto abbiamo sentito un boato al quale è seguito un black out”.
È la prima testimonianza fatta da una giornalista, Mara Parmegiani Alfonsi, che si trovava a bordo dell’imbarcazione per lavoro.
Il Concordia si è incagliato in una secca a Punta Gabbianara, di fronte all’Isola del Giglio (Grosseto). L’imbarcazione presenta uno squarcio di circa 70 metri che le ha causato un inclinazione di 90°, motivo per il quale molti passeggeri in preda al panico, nel tentativo di salvarsi, si sono gettati in mare.
Giuseppe Linardi, il prefetto di Grosseto che sta curando le indagini (sull’accaduto è stata infatti aperta un’inchiesta amministrativa per accertare le cause che hanno scatenato questa tragedia), ha fatto sapere che, dopo i primi soccorsi, risultano esserci, 3 morti e 14 feriti, più una decina di dispersi che la capitaneria di porto di Livorno sta ancora cercando. I soccorsi, infatti, stanno ancora setacciando la nave nel timore che qualcuno vi sia rimasto intrappolato, nell’impossibilità di uscire.
Altre testimonianze raccontano di grandi scene di panico, urla, ma soprattutto della corsa alle scialuppe di salvataggio, non tutte utilizzabili a causa della sempre crescente inclinazione della nave che ha reso irraggiungibili una buona parte di esse.
Una scena paragonabile a quella del Titanic, la più grande tragedia avvenuta in mare che, chiamatela coincidenza, compirà 100 anni il prossimo 14 aprile.