Roberto Straccia: Alle ore 21.00 di giovedì 10 gennaio, si è conclusa l’autopsia sul corpo rinvenuto sul litorale del Palese a Bari.
Secondo le prime dichiarazioni rilasciate dalla Procura di Bari attraverso una nota: “il cadavere ritrovato, con sufficiente grado di verosimiglianza è quello di Roberto Straccia”.
A dare maggior credito a queste parole è stato l’accertamento odontologico, ossia il riconoscimento del cadavere attraverso l’arcata dentale, eseguita dall’odontoiatra forense Emilio Nuzzolese che, assieme al medico legale Giancarlo Divella, ha effettuato l’esame autoptico sul corpo del ragazzo.
Inoltre, dalle prime analisi e secondo alcune indiscrezioni, dato che l’autopsia non è stata ancora depositata (il tempo minimo previsto è di 30 giorni) ed è stata secretata presso la Procura di Bari, è emersa la presenza di acqua nei polmoni, fattore che identifica l’ annegamento come la principale causa del decesso che, coadiuvata dalla notizia della mancanza di segni di violenza sul corpo, alimenta l’ipotesi del suicidio.
Ma, nelle ultime ore, sono venuti alla luce nuovi fattori.
Un nuovo filmato, girato dalla telecamera di un’azienda, mostrerebbe il giovane studente che si appresta a salire sul ponte del mare a Pescara. Tale filmato, esaminato e consegnato al pm dai carabinieri di Pescara, sarà fondamentale nella ricostruzione del percorso che Roberto Straccia effettuò il 14 dicembre, giorno della sua scomparsa.
Una telefonata anonima che affermerebbe di aver visto due uomini mentre spingono il ragazzo in mare. Notizia tutt’ora ancora da confermare e sulla quale lavorano gli inquirenti.
Insomma cosa è successo a Roberto Straccia?
Solo la completa e definitiva relazione dei medici legali potrà aiutare a comporre questo infinito puzzle, nel frattempo non cessano le supposizioni, spesso fuorviate da nuove rivelazioni e nuovi elementi che, non sempre, trovano conferma o riscontro.