Il cadavere di un uomo, in stato di decomposizione avanzata , è stato rinvenuto questa mattina, sabato 7 gennaio 2012, sugli scogli nella zona del porticciolo di Palese – rione a nord di Bari.
Il cadavere è stato condotto sugli scogli dal mare in tempesta; infatti, sarebbe stato il mare grosso di questi ultimi giorni a spingere la salma verso riva, abbandonandola, poi, sulla scogliera.
La presenza del corpo inerme e riverso sulla dura pietra è stata segnalata da un uomo intento a correre in riva al mare, notandola ha subito ha allertato il 113.
Questo corpo è di Roberto Straccia?
È innegabile, chiunque si era domandato: “ E se Roberto fosse morto?”. L’ipotesi del decesso non è trascurabile, non fosse altro che per la protratta assenza senza alcuna notizia né traccia.
Ciò che è certo è che i familiari escludono il suicidio, amici e parenti si dichiarano fermamente convinti della felicità di Roberto, certi del suo buon equilibrio mentale e sicuri del fatto che il ragazzo stesse affrontando un momento di particolare gioia e soddisfazione.
Il corpo rinvenuto è di Roberto?
La salma al momento si trova presso l’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari. Una identificazione classica, cioè visiva, basata sul riconoscimento del volto, è impossibile. Il corpo, così come rinvenuto quest’oggi, è in uno stato di decomposizione avanzata determinata dalla lunga permanenza in acqua e il volto risulta irriconoscibile. Si attende l’esito degli esami del Dna.
Per parte loro gli investigatori lasciano intuire che ci sono «concrete possibilità» che il cadavere sia quello di Roberto Straccia. Di fatto gli indumenti addosso al cadavere corrispondono per colore e per modello a quelli indossati da Roberto nel momento della scomparsa: giacca azzurra e un paio di shorts da corsa rossi.
«Non ho notizie confortanti» ha dichiarato Mario Straccia, il padre del ragazzo, prima di partire per la Puglia. Ha raggiunto Bari con la figlia Lorena e secondo alcune indiscrezioni anche mamma Rita starebbe raggiungendo la famiglia a Bari. Secondo qualche rumor i parenti non escluderebbero che il corpo non sia di Roberto, non hanno però modo di averne certezza dato il suo stato e attendono gli esami di laboratorio. Gli amici non perdono le speranze e su facebook lasciano post carichi di auspici positivi.
La procura indaga sull’ipotesi di “reato di istigazione al suicidio”. Di fatto l’ipotesi delittuosa è solo una delle tante altre possibilità che gli inquirenti si sforzano di approfondire, la ”intestazione del fascicolo” altro non è che un atto dovuto, un “pretesto” per dare seguito alla ricerca della verità.
Oltre all’esame del Dna sul corpo verrà compiuto anche l’esame autoptico. L’autopsia servirà a far luce sulle cause della morte. E nel caso in cui il cadavere fosse di Roberto il referto autoptico potrebbe anche orientare le indagini verso diverse ipotesi di reato.
Tra gli indumenti indossati dal cadavere sono state rinvenute delle chiavi. Certo questo è un ulteriore elemento meritevole di attenzione e, purtroppo, è anche un dato che accosta tale corpo al caso Straccia: Roberto uscendo aveva portato con se delle chiavi. Ovviamente sono subito partiti i debiti accertamenti su tali chiavi.