Neonato abbandonato perché nato con una malformazione
Colpisce e fa sempre riflettere che una madre possa decidere di abbandonare il suo bambino, appena partorito e portato in grembo per 9 mesi, perché nato con una malformazione.
Non conosciamo la storia né la vita di questi genitori che lo scorso 3 gennaio hanno deciso di lasciare il loro bimbo, affetto da nanismo, nella clinica Nuova Città di Roma, dove la madre lo aveva appena portato alla luce. Lo hanno lasciato là e se ne sono andati. Non sappiamo quali sentimenti hanno portato a questa decisione. Paura, sgomento, orrore? Fatto sta che alla 32/ma settimana avevano scoperto che il loro figlio aveva una “acondroplasia” ed hanno programmato un parto alla 38/ma settimana, dopo – l’Ansa scrive “senza nemmeno guardarlo” – lo hanno abbandonato senza nemmeno riconoscerlo, lasciando ai medici il compito, che a loro evidentemente è parso troppo gravoso o impossibile, di prendersi cura di lui.
Il bambino, trasportato d’urgenza a Villa San Pietro per una grave crisi respiratoria, adesso sta bene, pesa 3 kg ed è lungo 49 centimetri.
I genitori hanno adesso 10 giorni di tempo per riflettere su quello che hanno fatto e per provvedere ad un riconoscimento “tardivo”, trascorsi i quali avranno altri due mesi di tempo per richiedere una sospensione dello stato di affidabilità, facendo la prova del dna e dimostrando che è loro figlio. Lo ha dichiarato il vicesindaco di Roma, Sveva Belviso, che, nel caso in cui i genitori non dovessero avere alcun ripensamento, diventerà la mamma tutrice del piccolo. La legge prevede, infatti, che in questo caso il bambino venga affidato ad una casa famiglia che, per conto del Comune, se ne prenderà cura.