Raperonzolo: fiaba scritta dai Fratelli Grimm età dai 36 mesi in poi.
Una giovane coppia di sposi, viveva in una casa situata accanto ad un bellissimo giardino protetto da alte mura, di proprietà di una vecchia strega, Dama Gothel. La donna rimase incinta ed un giorno fu colpita da una gran voglia di mangiare raperonzoli. Il marito, allora, decise di scavalcare le mura e di rubare qualche raperonzolo nel giardino della strega.
Purtroppo, alla terza incursione nel giardino, l’uomo fu scoperto dalla strega e nonostante le sue giustificazioni, la strega decise di punirlo ugualmente, consentendogli di far ritorno a casa con i raperonzoli rubati a condizione che, una volta nato il bambino le fosse consegnato. L’uomo impaurito acconsentì e scappò.
Passò il tempo e nacque una bellissima bambina. Come stabilito, la strega la prese con sé e la chiamò Raperonzolo. Raperonzolo cresceva e quando compì 12 anni, fu rinchiusa in una torre altissima, senza scale e senza porte.
Raperonzolo aveva dei capelli lunghissimi che teneva sempre legati in una treccia e quando la vecchia strega andava a trovarla le urlava:
“Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli, che per salir mi servirò di quelli”. E così arrampicandosi, poteva entrare nella cella, ove la giovane viveva rinchiusa, attraverso l’unica finestrella della torre.
Un bel giorno, si trovò a passare di là il figlio di un Re, che sentì Raperonzolo cantare e fu rapito dalla sua voce incantevole. Il principe che non trovò nessun accesso alla torre, se ne andò triste e sconsolato, ma promise a se stesso che sarebbe tornato ogni giorno ad ascoltare quella meravigliosa voce. Un giorno vide la strega e riuscì a scoprire il modo per raggiungere la fanciulla. Il principe le dichiarò il suo amore e le chiese di diventare sua moglie. Raperonzolo accettò ed insieme al suo amato pianificò la sua fuga; il principe sarebbe ritornato tutte le notti e le avrebbe portato della seta che lei avrebbe tessuto fino a realizzare una scala di stoffa, con la quale sarebbe potuta venir giù dalla torre. Un giorno Raperonzolo raccontò accidentalmente del Principe alla strega, che furibonda la punì tagliandole i suoi lunghissimi capelli ed abbandonandola nel deserto.
Il Principe ritornò come ogni notte ma al posto di Raperonzolo vi trovò la strega, che gli disse che non avrebbe mai più rivisto la fanciulla. Il Principe disperato, saltò giù dalla torre e cadde sui rovi sottostanti che lo accecarono.
Vagò per i boschi in cerca di Raperonzolo, finché un giorno raggiunse il deserto, dove riconobbe la splendida voce dell’amata. I due piansero insieme ed alcune lacrime di Raperonzolo caddero sugli occhi del Principe rendendogli così la vista. Il Principe portò la bella famciulla con sé nel suo regno, dove vissero felici e contenti.
Morale: la libertà non va mai lesa. I bambini devono comprendere che la libertà è un bene prezioso e che la sua costrizione non è mai cosa giusta … vivere senza forzature esprimendo se stessi ed il proprio amore è una aspirazione umana che non può essere offesa.