HbSAg: Esame del sangue atto a scoprire se la gestante è portatrice sana del virus dell’Epatite B, in altre parole se è presente il virus nel suo sangue senza che lei abbia la malattia. In questo caso il bambino corre il rischio di essere infettato, o durante il parto o anche dopo, con l’allattamento. Conoscere per tempo se la donna è una portatrice sana di Epatite B è fondamentale per prevenire lo sviluppo della malattia nel bambino, sottoponendolo a trattamenti specifici, come la vaccinazione. Anche se non obbligatoria in tutte le regioni d’Italia, l’HbsAg è una delle analisi del sangue comunque comunemente prescritte alle future mamme.
HCG: Gonadotropina corionica umana prodotta dell’embrione annidato, ed è il primo segnale dell’iniziata gravidanza perché prodotto solo in questo periodo. Ecco perché la sua ricerca nelle urine della donna è utilizzata per la diagnosi di gravidanza, già dal primo giorno di ritardo mestruale.
HCV: Esame del sangue atto a scoprire se si è portatrici sane del virus dell’Epatite C.
HELLP (Sindrome) : Patologia molto grave che può presentarsi come complicanza di una gestosi; è caratterizzata da emolisi, danno epatico con aumento degli enzimi epatici (transaminasi) e diminuzione delle piastrine.
Herpes genitale : Malattia virale che si manifesta con vescichette, simili a quelle della varicella, sui genitali esterni. L’infezione è pericolosa perché il bambino può essere contagiato durante il parto, ed è per tale motivo che se viene diagnosticata verso il termine della gravidanza, il ginecologo programma il parto cesareo, per evitare i rischi di contagio del neonato.
HIV: La diagnosi di infezione da HIV viene effettuata mediante la ricerca di anticorpi antiHIV nel sangue. Se le condizioni di salute generali della gestante risultata positiva sono buone ed il sistema immunitario poco danneggiato, quest’infezione non influisce in modo particolarmente negativo sul decorso della gravidanza. Logicamente è necessario che la donna sia seguita da specialisti esperti nel fornire assistenza a donne con infezione da HIV e che conoscano le metodiche per proteggere il bambino dal rischio d’infezione virale congenita. Al giorno d’oggi ormai quasi la totalità degli ospedali è attrezzata per tale assistenza ed è un diritto della donna che la sua condizione non sia resa nota al di fuori dello staff medico che l’assiste. Alcune ricerche suggerisono che il parto cesareo riduca il rischio di trasmettere il virus al bambino, perché non costretto a passare attraverso il canale del parto e ad entrare quindi a contatto con le secrezioni vaginali. Dato che il virus HIV è stato isolato anche nel latte materno, purtroppo la donna dovrà optare per l’allattamento artificiale.
Holter : Registrazione dell’elettrocardiogramma della durata di 24 ore.