L’11 dicembre si celebra la “Giornata internazionale della montagna”, così come deciso dall’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che nel 2003 ha designato questa data per ricordare l’importanza della montagna.
La riconsiderazione del nostro habitat naturale, dei luoghi naturali, dei paesaggi e più in generale del regno della natura, è uno step necessario per preservare la salute della Terra.
Fin dai tempi dei tempi, l’uomo ha sempre “sfruttato” la natura servendosene a piacimento, prendendo quando serviva, distruggendo per il proprio piacere in un’ottica fortemente antropocentrista, dove l’uomo si pone al centro dell’universo e il resto ha ragione di esistere perché gli può servire.
L’applicazione di questa filosofia sta distruggendo il nostro pianeta che è malato, a causa degli interventi illogici e scriteriati dell’uomo.
Le montagne, con la loro maestosità parlano di una saggezza ancestrale senza tempo. Sono una delle meraviglie della natura, formate dai movimenti della Terra quando il globo costruiva l’assetto che noi oggi vediamo.
…così statiche eppure sempre in movimento…..
Riconoscere l’importanza della montagna, delle comunità montanare, favorendo una promozione del partenariato internazionale a favore di uno sviluppo sostenibile nelle aree montane (mountain partnership), significa favorire un progresso diversamente da come noi siamo abituati ad intenderlo, ovvero un progresso che consideri sì l’avanzamento e lo sviluppo delle potenzialità dell’uomo, ma nel rispetto dell’ambiente, della natura.
L’idea di rispetto del pianeta è il concetto più evoluto che, allo stato di fatto, l’uomo possa attuare nella crescita verso un giusto progresso.
Stabilire una data di celebrazione della montagna, significa richiamare l’attenzione della popolazione su questo progetto, spiegarne l’importanza e promuoverne la necessità.
A fronte della diffusione di informazioni, sono stati creati in 78 paesi comitati nazionali e alleanze che si adoperano per lo sviluppo sostenibile delle regioni di montagna.
Garante di questo progetto è la FAO (Food and Agriculture Organisation of the United States) che promuove la celebrazione di questa giornata.
Il tema di quest’anno verte su “montagne e foreste“, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sull’importanza delle foreste in montagna.
A causa di un disboscamento scriteriato, stiamo subendo l’ira della natura che si ribella.
Abbattendo gli alberi, sradicandoli e facendo strage di boschi, conifere e foreste, indeboliamo l’equilibrio faunistico e floreale del luogo.
Creiamo presupposti per conseguenze gravi che si riflettono anche nel breve tempo con l’avvento di catastrofi. Le radici degli alberi “trattengono” il terreno, in una fitta maglia nel suolo sottostante che costituisce una sicurezza; senza queste, il terreno in pendio può franare, abbattendosi anche sulle costruzioni dell’uomo. Le radici saldano gli argini di fiumi, proteggono i bacini idrografici.
Le foreste sono dimora della fauna autoctona, che fornisce cibo e legna per le popolazioni del luogo e non solo.
Senza considerare il ruolo importante nella produzione di ossigeno che hanno le piante tramite la fotosintesi clorofilliana.
Nonostante queste considerazioni tanto semplici e che dovrebbero essere scontate, la deforestazione è un’attività in continuo progresso. La loro protezione e la gestione delle aree con criterio e logica diventa un’esigenza fondamentale che ogni amministrazione dovrebbe assorbire.
Il riconoscimento dell’importanza di tutela di montagne e foreste, è un obiettivo comune, che non riguarda solo le popolazioni dei luoghi di montagna ma è un impegno civile, che non esonera nessuno da responsabilità.