Il “Resto Umile World Show di Checco Zalone ha lasciato un po’ di amaro in bocca.
Andato in onda su canale 5 dallo Studio Gold Fiera Milano City è piaciuto, è stato simpatico e bravo nelle imitazioni, ma (sebbene tutti sapevamo che non avremmo visto di certo Fiorello) Zalone in alcuni casi ci è andato un po’ pesante.
Procediamo per gradi. Lo spettacolo inizia, gran sorriso, belle luci e bella valletta: Youma Diakite, un’attrice e modella maliana definita da lui stesso la “gnocca intelligente”.
Youma, in maniera provocatoria, viene paragonanata dal comico alla “valletta” di Santoro, Giulia Innocenzi presente al fianco del giornalista nella trasmissione “Servizio pubblico”.
Così parla Zalone: “Basta con queste sgallettate del mondo dello spettacolo, ho scelto una donna new age”.
La risposta dell’ Innocenzi non è tardata ad arrivare: “Ora Checco Zalone ritiene che la signora qui sopra abbia a che fare con me. Premesso che non so quali siano i suoi trascorsi e di cosa abbondi il suo curriculum vitae, digitando il suo nome su Google quella sopra è la prima foto che esce (una foto in topless, ndr). Perciò mi basta questo per ritenere che Zalone si sia sbagliato, e di grosso”.
Bella l’imitazione e il duetto con, Kekko dei Modà, preso in giro dal presentatore che si trasforma in Giuliano Sangiorgi dei Negramaro: “se ne cantano proprio di tutti i colori e su tutte le note”.
Zalone duetta anche con Laura Pausini che canta “Non ho smesso mai”.
Nell’imitazione di Vendola Zalone è molto simile all’originale ed è decisamente bravo, il comico si rapporta con dei bambini e inizia con loro a parlare, per, poi, in un passaggio rimanere sconcertato dall’ignoranza di alcuni bambini che non hanno mai letto Rousseau ed, infine, questi stessi bambini lo mettono in crisi con domande personali”.
Dov’è l’eccesso di Zalone? Forse la caduta arriva nel tentativo di ironizzare su un fatto di cronaca quanto mai serio: l’imitazione di Michele Misseri, lo zio di Avetrana conosciuto per essere stato prima reo confesso dell’omicidio della nipote, poi accusatore di moglie e figlia ed ora difensore di queste stesse nuovamente capace di dichiararsi unico colpevole del delitto.
Nei giorni precedenti se ne è parlato tanto e Zalone ha sempre detto che si sarebbe trattato di un pezzo di satira intenzionato a prendere in giro la televisione, la tv del dolore e la cronaca nera di oggi, quella presente ovunque del piccolo schermo …. dinnanzi a questa imitazione ritengo che lo sperttacolo sia un po’ caduto.
Lo sketch vedeva il comico, che interpretava Michele Missri, affiancato da Claudio Bisio, nelle vesti di un inviato di trasmissione gastronomica che cambia idea su ricette e ingredienti ogni tre secondi, alludendo ai vari cambiamenti di versione sul noto fatto di cronaca.
Il pubblico in sala non sembrava aver gradito molto l’imitazione e il risultato è stato un applauso poco intenso.
Non è bastato a riscaldare la platea neanche nominare Gaber, Checco e ne parla così: “Giorgio Gaber lo aveva capito con largo anticipo quanto la tv ci stesse rincoglionendo. E, infatti, io e Bisio gli rendiamo omaggio con la canzone La strana famiglia”.
Sinceramente non la conoscevo, ma ascoltandola e leggendone il testo vedobennn poche affinità con ciò che ha fatto Checco Zalone ieri sera.
Il testo di Gaber vuole sì ironizzare sulla tv, su questa grande telecamera che ci segue ovunque, su questo modo di vivere che a volte ci piace anche, ma non ha trattato certo un fatto di cronaca che non dimentichiamoci vede ancora senza colpevole la morte di una piccola ragazzina.
Ma cco il testo di Gaber per quanti come me ne ignoravano l’esistenza!
Vi presento la mia famiglia
non si trucca, non si imbroglia
è la più disgraziata d’Italia,
anche se soffriamo molto
noi facciamo un buon ascolto
siamo quelli con l’audience più alto.I miei genitori due vecchi intronati
per mezz’ora si sono insultati
a “C’eravamo tanto amati”,
dalla vergogna lo zio Evaristo
si era nascosto, povero Cristo,
lo han già segnalato a “Chi l’ha visto?”Il Ginetto dell’Idroscalo
quando la moglie lo manda a “f….”
piange in diretta con Sandra Milo,
per non parlare di mio fratello
che gli han rotto l’osso del collo
ora fa il morto a “Telefono giallo”Come ti chiami, da dove chiami,
ci son per tutti tanti premi,
pronto, pronto, pronto tanti gettoni, tanti milioni,
pronto, pronto, pronto con Berlusconi o con la RAIE giù in Aspromonte c’ho dei parenti,
li ho rivisti belli contenti
nello “Speciale rapimenti”,
mentre a Roma c’è lo zio Renzo
che è analfabeta ma ha scritto un romanzo
è sempre lì da Maurizio CostanzoE la fortuna di nonna Piera
che ha ucciso l’amante con la lupara
ha preso vent’anni in “Un giorno in pretura”
Resta possibile che l’imitazione di Misseri abbia fatto scalpore – più che per l’impostazione comica – per il fatto che l’uso della cronaca diffuso, la ripetizione e l’esaltazione della notizia, lo spazio ai “protagonisti” stia stancando il pubblico?
Diteci la vostra, vi è piaciuto il programma?