Belen Rodriguez scrive su Twitter e esplicita il suo desiderio di lasciarsi tutto alle spalle, ringrazia chi l’ha sostenuta e rassicura chi la ama.
“Mettiamoci alle spalle quello che è successo e andiamo avanti. Grazie a tutti quelli che ci sono stati vicini” … firmato Belen Rodriguez. In concomitanza col messaggio di Belen, su facebook, ne compare un altro scritto dal compagno Fabrizio Corona e volto, ugualmente, a rassicurare il pubblico sul buono stato di salute della Rodriguez.
L’interesse del pubblico intorno a Belen Rodriguez ed intorno a Corona è cresciuto freneticamente, c’è stata una escalation che è andata dallo scandalo sul video hard, alla notizia della gravidanza sino all’aborto, nel mentre qualche dichiarazione della Moric e i commenti di Rocco Siffredi … un potpourri di notizie che avvince il lettore?
Anche io mi sono sorpresa nello scoprire di nutrire un interesse verso Belen. Devo confessare però che non è cambiato il mio biasimo \ indifferenza verso il gossip e lo stimolo a seguire il flusso della Belen mania ha, in vero, una diversa ragion d’essere:
ritengo che l’onda anomala che ha investito la diva e\o il pubblico della diva rappresenti e riporti l’immagine delle abitudini, dei gusti e delle tendenze dell’italia media (“indirizzata” e “stordita” dal bombardamento mediatico).
Cosa intendo dire?
La mia è forse solo una elucubrazione mentale ma mi pare che l’uomo e la donna comuni “inseguano” queste notizie spicciole con un accanimento estremo – di fatto maggiore rispetto alla importanza di altre news che invece vengono assai sottovalutate e trascurate.
È un fatto che il default è una parolaccia ignota a molti, mentre la saga Corona – Belen – Moric verrebbe argomentata con facilità da tantissime persone; allo stesso modo noti sono i tronisti, e spesso – specie tra i giovani – godono di maggior fama dei ministri! (la rima involontaria rende bene il senso della commedia dell’assurdo in cui l’Italia, ma forse il mondo, vive).
Perché mai la politica è meno interessante del gossip?
Belen è più famosa della Dottoressa Anna Maria Cancellieri o dell’ Avvocato Paola Severino … eppure, non me ne vogliano i vip, Belen, rispetto ai Ministri in carica, è – al momento – meno determinante per la vita italiana e degli italiani.
Chiaro è che se viene mantenuto alto l’interesse mediatico sul mondo patinato e luccicante (almeno apparentemente luccicante) del gossip il pubblico finisce per recepirne involontariamente “le radiazioni”, ovvero gli effetti.
Quello che mi domando è:
- viviamo in un regime di bombardamento mediatico ove i mezzi di informazione di massa “mediano” e “usano” le notizia anche per distrarre il pubblico?
Una volta l’intrattenimento si chiamava varietà … oggi dobbiamo aspettare Fiorello
… Fiorello atteso come i mondiali ogni tot anni … Fiorello che fa ascolti da record dimostrando che il pubblico sa gustare il prodotto di qualità!.
Oggi l’intrattenimento si mescola al gossip, alla chiacchiera sul personaggio sconosciuto ma bello che fa teatro dei sentimenti in tv e gioca alla “televisione delle emozioni forti”! I giovani guardano e vogliono questa televisione, disinteressandosi ad altri approfondimenti.
Eppure c’è un mucchio di buona informazione fatta di salotti televisivi ottimamente condotti, i palinsesti sono ricchi di programmi interessantissimi, il servizio pubblico non è solo di Santoro, che pure lo fa ottimamente, ma anche di Chi l’ha Visto, Quarto Grado, Le Iene, Uno Mattina, degli approfondimenti dell’Italia sul Due o La Vita in Diretta, ecc…
Insomma mi domando:
- le sottolineature sul gossip prive di critiche fanno male al pubblico?
- fa male ai giovani credere che la fama si conquisti apparendo in tv belli e basta, incapaci di condurre sul video un’arte, un sapere o un’esperienza?
- i valori veri vengono deprezzati dalla commercializzazione dei sentimenti, delle storie di tradimento e dai comuni amori di chi si lascia spiare la vita?
La vicenda di Belen è piena di risvolti importanti, di sfumature da leggere al di là degli avvenimenti scandalistici … in pochi, però, se ne interessano … passata la tempesta del video scandalo nessuno parla più di privacy, di tutela dell’immagine e di cautela nella pubblicazione e divulgazione delle informazioni personali sui social network … insomma
- siamo telespettatori passivi?