Valentina Misseri: <<Papà, papà, io guarda che ti voglio bene lo stesso sai, pure la Sabrina ti vuole bene… certo adesso non può venire, lo sai che sta qua no?>>
Michele Misseri: <<Lu fattu sì. Ce sta muccia la Sabrina? Cu ni parla>> Tradotto in italiano: ”Il fatto sì. Che sta nascondendo Sabrina? Che ne parlasse”.
A questo punto vi è un atteggiamento di Valentina che desta dei sospetti: la ragazza (secondo l’interpretazione del giudice) avverte che il padre sta per dire delle cose compromettenti e cerca di cambiare discorso.
Valentina Misseri: <<Beh, mettiti così… vedì papà che io venerdì stavo venendo insieme alla Sabrina, stavo venendo qua, poi hanno fatto l’ispezione e non siamo potuti venire più, poi la Sabrina è stata arrestata e non è potuto essere. Io a tutti sto dicendo che tu hai fatto una cosa così, tu sei stato sempre bravo.>>
Michele Misseri: <<Invece non mi credono che sono stato io e mi stanno tenendo ancora cussì.>>
Valentina Misseri: <<Ah, senti per l’avvocato, tu tieni l’avvocato di ufficio, non tieni l’avvocato di fiducia.>>
Michele Misseri: <<No, ma l’avvocato che tengo è buono… >>
Si parla del legale Daniele Galoppa, che successivamente Michele Misseri indica come il responsabile della decisione di accusare sua figlia Sabrina.
Ma soffermiamoci sulla frase in dialetto che è stata prontamente contestata dalla difesa; secondo alcuni cio che il padre dice a Valentina: “Ce sta muccia Sabrina?” è traducibile non come: “Che sta nascondendo Sabrina? Che ne parlasse”, ma, invece, come “Perché mi accusano di nascondere Sabrina?”
Stesso verbo (mucciare che in dialetto vuol dire nascondere), stessa frase ma con un significato ribaltato. Sta di fatto che il dialogo avviene in un dialetto strettissimo. I giudici hanno “interpretato” insieme linguaggio e gestualità del Misseri dando rilievo anche alle mani congiunte come in preghiere. Attenzione però a non enfatizzare dei comuni atteggiamenti di un uomo, infatti chi ha avvicinato il contadino di Avetrana sa che questi gesticola di continuo, come tutti sappiamo – testimoni le registrazioni televisive – che male si esprime in italiano. E’ dunque auspicabile una certa traduzione del gergo utilizzato; del resto i dialetti sono anch’essi delle lingue compiute e sensate e chi le parla sa perfettamente cosa sta dicendo!