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Registro elettronico, eccesso di controllo sui figli 

Il registro elettronico allontana i ragazzi da responsabilità e autocritica, avvantaggia ansia prestazionale e identificazione nel voto. Cosa possiamo fare noi adulti.

di Federica Federico

14 Ottobre 2024

Registro elettronico, eccesso di controllo sui figli

Il registro elettronico è  nato per soddisfare esigenze di dematerializzazazione e digitalizzazione delle procedure e della documentazione scolastica, dal 2012 (anno di nascita di questo progetto) ad oggi non sono mancate le critiche né chi nostalgicamente ripensa al vecchio caro diario cartaceo.

 

I pro e i contro del registro elettronico e come gestirlo

Contro:

  • ansia di controllo;
  • falso senso di controllo dei genitori sui figli;
  • ansia prestazionale;
  • rabbia e allontanamento dal percorso scolastico;
  • scarsa autocritica;
  • angoscia da media matematica;
  • identificazione del ragazzo in un voto restituito senza il confronto umano e-o il filtro del dialogo;
  • meccanizzazione della relazione allievo-lavoro doestico.
 

Pro:

  • esemplificazione amministrativa e documentale;
  • accesso complessivo al profilo dello studente;
  • ausilIo DSA e BES.
 

Registro elettronico e deriva del controllo dei genitori sui figli

In qualità di comunità educante, abitiamo tempi difficili caratterizzati da un importante divario generazionale: abbiamo la responsabilità di guidare giovani vite molto diverse da come siamo stati noi alla loro età e non si tratta di una mera questione di dimestichezza con il digitale!

La connessione alla rete porta con sé il beneficio della conoscenza e dell’avvicinamento, ci ha salvati nell’isolamento forzato e resta comunque uno strumento di comunicazione, ma contemporaneamente apre al rischio di sovraesposizioni e falsificazioni pericolose della realtà, dei sentimenti e delle relazioni.

 

Il pericolo più grande risiede nella difficoltà di stare al passo con i giovani e il loro mondo iper-connesso, infatti anche noi adulti possiamo restare vittime di un uso distorto della tecnologia. Tra gli altri utilizzi inappropriati va prestata attenzione a quello del controllo: adoperiamo app per geolocalizzare i figli, app per limitare gli accessi alla rete e usiamo una applicazione anche per accedere al registro elettronico e controllare tutta la vita scolastica dei nostri bambini e ragazzi. Tutto ciò senza considerare le chat dei genitori.

 

Il contro più preoccupante del registro elettronico ha a che fare con la deriva del controllo genitoriale sui figli. Vi ricordate il filone? Conservate il ricordo di quella volta in cui, in qualche modo, siete riusciti a recuperare un brutto voto prima che a casa lo scoprissero? Riuscite a ricordare con quanta attenzione cercavate di annotare i compiti perché persino telefonare era costoso e mamma e papà non ce lo lasciavano fare con tanta leggerezza?

 

Oggi la notifica che si attiva sul cellulare è un sostitutivo (non equivalente) della responsabilità del figlio di riportate a casa l’esito di una interrogazione o di un compito, piuttosto che di prendere nota dell’assegno. D’altro canto attiva nel genitore un falso senso di controllo alimentato dal poter “tenere sempre sotto controllo il rendimento del figlio”.

 
Registro elettronico, eccesso di controllo sui figli
Registro elettronico, come aiutare i nostri figli e noi stessi a gestire questo strumento: Foto di Luisella Planeta LOVE PEACE 💛💙 da Pixabay

In cosa si traduce l’automatizzazione della comunicazione del voto, della nota o dell’assenza?

Da un lato il genitore si sente in dovere di intervenire (lodando o punendo, a seconda degli esiti) senza che vi sia stato uno spazio di dialogo e confronto; dall’altro il figlio viene derubato della possibilità di mettere alla prova la relazione col genitore, il dialogo in famiglia e le sue stesse competenze autocritiche. Insomma, che lo vogliate o no, il registro elettronico è un’altra deresponsabilizzazione degli studenti e deprivazione della relazione genitore-figlio. 

 

La relazione adulto-ragazzo passa moltissimo attraverso l’esperienza che il giovane fa di analisi-sintesi e restituzione della realtà all’adulto: ho studiato questo, non ho studiato quello, mi hanno interrogato e sono andato male perchè…

 

Un voto cristallizza la persona nel 5, 6 o 10 e quando consegnato nella sua meccanica e in modo asettico al genitore spoglia del tutto l’esperienza scolastica: “Mio caro figlio sei un voto e non un percorso“, è questo il messaggio che la comunità educante passa al ragazzo quando il registro elettronico accende l’ennesima notifica per un interrogazione.

 

Ansia da media e rabbia da note

A seconda della soggettività dello studente, la media che salta all’occhio nella home del registro elettronico può sollecitare ansia da prestazione oppure può allontanare ancora di più l’allievo dal percorso scolastico (ed eventualmente di recupero).

 

Questi sono solo due esempi, nello specifico sono relativi a due diverse fragilità ugualmente alimentate dall’accesso facile ai voti, alla media e alle note. In linea più generale la visibilità costante della media matematica dei voti dello studente può catalizzare l’attenzione del genitore e del ragazzo: il primo pretenderà una resa alta dal figlio, il secondo corre il rischio di studiere solo in vista del voto identificandosi con esso.

 

Ogni qualvolta il ragazzo sente di essere il suo voto cresce l’ansia prestazionale e in misura inversamente proporzionale corre il rischio di smarrire curiosità, interesse e senso critico.

 

Ragioniamo sull’esempio pratico del ragazzo particolarmente diligente che si lascia catalizzare dal registro elettronico sviluppando un atteggiamento iper-controlante. Questo soggetto potrebbe tendere a: 

  • controllare il registro di continuo alimentando la paura che gli sfugga qualcosa;
  • limitare il suo lavoro domestico soltanto a ciò che è scritto sul registro a discapito anche di ripetizione e approfondimento;
  • scivolare in stati di ansia per ogni minima variazione delle media.
 
Diario cartaceo e psicologia dell'appunto e della nota personale - Foto di Miroslavik da Pixabay
Diario cartaceo e psicologia dell’appunto e della nota personale – Foto di Miroslavik da Pixabay

Psicologia del registro elettronico VS psicologia del diario cartaceo

Il registro elettronico innesca nel ragazzo reazioni psicologiche molto diverse da quelle che innescava il diario scolastico. Per esempio, per sua natura e per il fatto stesso di essere uno strumento personale, nel diario cartaceo il ragazzo tende a collocare appunti come pensieri, note o considerazioni: “Ricordati che non sai risolvere l’esercizio x” oppure “Devo assolutamente ripetere l’argomento y che questa qui lo sta chiedendo a tutti!!!”.

Davanti al registro elettronico, invece, la mente dei ragazzi sintetizza il da farsi in quello che è presente nel registro stesso. Lo strumento digitalizzato viene assunto dagli studenti come un confine di esistenza che non contempla autonomia e creatività individuali. Da qui considerazioni come: “È inutile ripetere, non c’è scritto sul registro!”

 

Media bassa, note disciplinari, ritardi: il ritratto del “cattivo studente” sul registro elettronico

Ragionando, invece, sull’esempio di uno studente con difficoltà di adattamento al sistema scuola, la media bassa e le note che compaiono sulla applicazione possono ricordargli costantemente la sua “certificata inadeguatezza” e demoralizzarlo.

 

Pertanto, se la trasparenza è certamente un vantaggio di questo registro, vista dal lato delle fragilità dei ragazzi questa assoluta ricostruibilità e tracciabilità della vita scolastica può rappresentare un limite agli slanci verso il futuro.

 

DSA e BES: i vantaggi del registro digitalizzato

Il registro elettronico avvantaggia tutti gli studenti DSA e BES che per problemi diversi, dalla disgrazia ai cali di attenzione, faticherebbero molto a prendere nota degli assegni. In un ottica di adeguamento della scuola ai bisogni di tutti, il registro elettronico va sempre garantito a questi studenti.

 

Non dovrebbe però essere considerato, però, un facilitatore comune delle mamme nel rintracciare l’assegno domestico che dovrebbe sempre restare responsabilità degli studenti, ciò sin da quando sono piccolissimi.

 

Come potrebbe migliorare il registro elettronico

Il registro digitale si potrebbe tradurre in uno strumento dialogante, fatto di messaggi personalizzati suola – famiglia e non destinato alla registrazione di voti, note o avvisi in maniera meccanica e senza relazione cooperativa, umana e diretta tra scuola e famiglia.

 

Per evitare pericolose derive ansiogene, potrebbe sparire la media e la registrazione delle note di demerito. Queste ultime potrebbero essere destinate all’annotazione in un’area protetta delle applicazioni.

 

Il rischio maggiore della tecnologia resta la deumanizzazione e il registro elettronico mette in pericolo umanità e relazioni familiari, ma mina anche le relazioni scolastiche tra alunni e docenti all’interno delle quali gli adulti dovrebbero insegnare ai giovani la fiducia, il pensiero critico e la lealtà.

 

Dal punto di vista della scuola e dell’insegnante, il registro elettronico esemplificale procedure amministrative e burocratiche, ma i ragazzi restano un’esperienza umana al di là di qualsiasi esemplificazione.



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