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5 anni e fa ancora la cacca nelle mutande, spannolinamento difficile 

Tuo figlio fa ancora la cacca nelle mutande, ha più di 4 anni: Non lasciarlo sporco, usa i disegni per farlo sentire padrone della situazione, stimola a sua autoefficacia (consigli pratici)

di Federica Federico

23 Giugno 2024

5 anni fa ancora la cacca nelle mutande - Immagine Utilizzabile gratis secondo la Licenza per i contenuti di Pixabay

Oltre il compimento dei 4 anni d’età, quando il bambino fa ancora la cacca nelle mutande è necessaria un’attenta valutazione da parte del pediatra per escludere la presenza di cause organiche. 

 

Nelle more di una valutazione pediatrica o già escluse cause organiche, cosa può fare il genitore di un bambino di 4 o 5 anni che  fa ancora la cacca nelle mutande?

Si stima che i 3% dei bambini di 4 anni mantenga, nonostante l’età, problemi con l’espulsione delle feci sul vasino o nel WC. Questa situazione, quando non organica, ha causa certamente in un’emozione spiacevole, negativa e difficile da metabolizzare per il bambino oppure in un toilette training inefficace, frustrante o demotivante.

 

Diciamolo subito e senza paura di suggestionare i genitori o di spingerli a vivere con più ansia lo spannolinamento: a noi adulti cambiare il bambino che se la fa sotto può pesare, può dare persino fastidio e quando la fa in luoghi inappropriati la cacca di nostro figlio ci può anche imbarazzare.

 

In altre parole, per noi genitori una difficile gestione della cacca da parte del bimbo può significare fatica e stress. Per il piccolo, invece, imparare a farla nel modo giusto richiede semplicemente tempo e, come è ben noto, ogni bimbo ha i suoi tempi!

 

Metabolizzare e praticare l’uso del vaso è qualcosa di estremamente complesso che coinvolge forze potenti del bambino (accettazione di regole sociali, nuova considerazione delle feci, gestione degli stimoli fisici e rinnovato dialogo col corpo, psicologia del lasciarsi andare). Il mudus agendi del genitore incide fortemente sulla risposta del bambino agli input che riceve dall’esterno e sullo sforzo che compie nel liberare una parte di sé, lasciarla andare, cambiare le sue abitudini e acquisirne di nuove con regole diverse.

 

Prima o poi la farà nel posto giusto

L’idea che il tempo possa favorire una maturazione spontanea del bambino che fa ancora la cacca nelle mutande nonostante i suoi 4 o 5 anni è un primo atteggiamento da evitare. Consigliare ai genitori di attendere che qualcosa cambi con la crescita equivale a incentivare l’evitamento del problema

 

Quando il bambino con sistematicità fa la cacca nelle mutandine dopo i 4 anni esiste un problema che va affrontato. Il medico potrebbe parlare alla famiglia di encopresi, ciò anche se il bimbo ha acquisito il controllo sfinterico e quindi anche se si accorge di fare la cacca sotto.

Di fatto ci sono bambini che la fanno nei vestiti accorgendosi dello stimolo come del processo espulsivo, ciò nonostante continuano a espletare i loro bisogni in questo modo, ovvero liberandosi in un posto inappropriato rispetto alle regole sociali e di igiene.

 

Fa ancora la cacca nelle mutande, la causa

Non è facile trovare la causa di un simile comportamento che resta non in linea con l’età del bambino né con le indicazioni filtrate attraverso il mondo degli adulti di riferimento. Il bimbo può:

  • aver vissuto degli episodi di cacca dolorosa e conservarne ancora lo spavento;
  • essere stato traumatizzato da manipolazioni esterne effettuate dall’adulto per avvantaggiare la defecazione (clisteri, suppostine, gambi di aromi);
  • aver subito una mortificazione che ritorna inconsciamente a pesare su di lui a ogni tentativo di farla nel posto giusto;
  • essere rimasto disgustato da qualcosa che ha visto e che ha associato alla cacca o dall’uso di un gabinetto pubblico.

Non sempre la causa del comportamento del bambino emerge, ciò non toglie che parlare col piccolo è parte della risoluzione del problema.

 

Spannolinamento visto dagli occhi dei bambini e dei genitori

Nell’immaginario del bimbo la cacca è qualcosa di meraviglioso e potente, una parte di sé che lui stesso produce. Questa relazione determina nel bimbo da un lato il bisogno di decidere della sua cacca (e ciò riguarda anche il dove e come farla), dall’atro il bisogno di controllarla anche sotto l’aspetto emotivo e della scelta del lasciare andare.

 

Nell’immaginario dell’adulto durante lo spannolnamento la cacca rischia di assumere una serie di connotazioni difficili se non imbarazzanti: 

  • è l’obiettivo a cui arrivare per superare questa fase complicata; 
  • qualche volta è qualcosa di imbarazzante, per esempio quando il bambino se la fa sotto al ristorante; 
  • è un impegno
  • viene percepita come una responsabilità;
  • talvolta, per esempio quando il bambino non la fa per uno o due giorni, diventa un pensiero ansigeno.

L’aspetto responsabilità della cacca di tuo figlio merita un approfondimento

Non è l’adulto a togliere il pannolino, è il bambino a farlo! Proprio al bimbo va attribuito il giusto ruolo di protagonista in questo importante passaggio. Mamma e papà non sono responsabili delle difficoltà del bambino, a loro spetta il compito di applicare delle strategie che supportino il bimbo e siano facilitatori verso le autonomie.

Può accedere che un bimbo abbia tempi più lunghi e questa non è una responsabilità dei genitori.

 
@montessorianamente.mamma Con la precisazione che il vasino l’ho comperato io e quindi non ci guadagno niente 😅 nel mostrarlo, in questo #video le caratteristiche del #vasino, quelle che deve avere per uno #spannolinamentofacile #spannolinamento #spannolinamentoincorsoceck #spannolinareèfacilesesaicomefarlo #spannolinare #togliereilpannolino #vitadamamma ♬ suono originale – Federica Federico

L’atteggiamento dei genitori conta nella risposta dei figli allo spannolinamento

Un genitore inquieto che concentra ogni sua attenzione sulla cacca del figlio farà crescere nel bambino il bisogno di controllarla, tanto più che un bimbo grande ha una grande necessità di sentirsi padrone del proprio corpo. Dunque, la “scelta” di continuare a farla nelle mutandine può divenire l’espressione di un conflitto col genitore, una opposizione in cui il bambino non fa un dispetto all’adulto ma si convince di essere padrone del suo stesso corpo.

 

Il bambino che si accorge dello stimolo e si nasconde per evacuare è facilmente incorso nella situazione appena descritta (conflitto col genitore o posizione oppositiva verso la nuova regola). E non è escluso che sentendosi decisore (ovvero sentendosi come colui che affronta il problema cacca e decide come farla) il bimbo possa provare una confortante soddisfazione.

 

Bimbo grande fa ancora la cacca nelle mutande: cosa non fare 

  • Non evitare di affrontare il problema;
  • Mettere da parte la frustrazione e i sensi di colpa;
  • Mai manifestare disgusto;
  • Evitare di sminuire gli accaduti, la cacca si fa nel vaso e questo va sempre ribadito, ovviamente senza ferire il bambino;
  • Non lasciare il bambino sporco. Il mancato cambio potrebbe essere percepito come una punizione e quindi tradursi in una profonda mortificazione;
  • Intervenire il meno possibile sul corpo del bambino anche in relazione al cambio. Più il bimbo è grande più deve essere partecipato se non autonomo nel cambiarsi;
  • Cambiare sempre il bambino nel vasino o sul WC perché quello è il posto della cacca ed è lì che dobbiamo riportarla;
  • Non utilizzare paragoni o minacce, per esempio: “I tuoi amichetti la fanno tutti nel vaso, se non la farai anche tu lì non vorranno più giocare con te”;
  • Mai spaventare i bambino con evocazioni disgustose o spiacevoli, come: “A furia di farla nelle mutande puzzi di cacca”.
 

Bimbo grande fa ancora la cacca nelle mutande: cosa fare 

Intorno ai 4 o 5 anni è utile parlare con il bambino che fa ancora la cacca nelle mutande, ma cosa possiamo dirgli?

  • È importante portare al bambino una narrazione positiva della cacca, per esempio collocare la cacca nel ciclo della vita restituendole anche naturalezza. In questo senso è altrettanto utile raccontare al bambino che tutti gli esseri viventi fanno la cacca e ampliare il discorso sulle diverse culture e i differenti modi nel mondo di attrezzare e usare il gabinetto. Una lettura interessante può essere “La cacca. Storia naturale dell’innominabile”.
  • Può tornare utile realizzare dei disegni che incitino il bambino a fare la cacca nel posto giusto e appenderli in bagno, l’importante è che il bambino sia il decisore anche nella scelta di farla nel posto giusto. In particolare qui va indagato il bisogno di autonomia e privatezza del bambino. (In calce all’articolo 3 disegni originali stampa e colora By VitadaMamma)
  • L’uso del WC deve prevedere uno sgabello per appoggiare i piedini.
  • Inserite la cacca nei vostri giochi perchè si possa liberare il bambino da una visione brutta e sporca delle feci, per esempio un gioco simpatico può essere Poop Poop – Gioco di carte a tema cacca.


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